“L’ADI scomparirà, chi penserà ai malati?”: la denuncia parte da Teramo

Riceviamo e pubblichiamo la protesta di un gruppo di cittadini della provincia di Teramo sulla questione ADI, l’assistenza domiciliare.
Siamo un gruppo di famiglie di un quartiere in provincia di Teramo e vi scriviamo per chiedervi aiuto, per dare risalto al nostro grande problema.
Siamo venuti a conoscenza che la regione a brevissimo tramite una gara smantellerà tutto il servizio ADI, assistenza domiciliare a noi cara e soprattutto l’unico servizio che durante il covid è venuto a domicilio mentre tutti fuggivano.
Il servizio verrà frantumato in tanti pezzi, ognuno gestito da una cooperativa diversa, che caos verrà fuori? Dove va a finire la continuità assistenziale, visto che ci è stato detto che i malati verranno redistribuiti?
Se la domenica o la notte il medico di guardia deve chiamare un’infermiera ADI, quale cooperativa chiama? Ora c’è un numero unico che risponde 24 H su 24 e manda a tutte le ore le infermiere a domicilio. Ora al distretto c’è un coordinatore a cui facciamo riferimento per problematiche varie, poi ci è stato detto che non ci sarà più. Dicono tutti che il territorio deve essere potenziato e la regione lo distrugge?
Sappiamo che quando qualcosa viene spezzettato, è perché lo si vuole distruggere. Noi sosteniamo che il nostro servizio ADI è un’eccellenza del teramano.
Signor presidente della Regione Abruzzo, ci dia risposte, non che ci viene dato il diritto di scegliere tra varie cooperative. Ma chi le conosce?
Signor presidente della Regione Abruzzo, pensi che a febbraio ci saranno le votazioni e noi tutti ci ricorderemo del grave scempio che sta facendo a tutti i malati.
Noi come tante altre famiglie siamo pronti a scendere in piazza.
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