Tortoreto, fabbricato che non rispetta le distanze: dopo la condanna parla il progettista. Il caso

“Ma quale abuso edilizio? È stato realizzato un fabbricato in linea con i progetti approvati. L’unica colpa è stata quella” e lo dice con una punta di sarcasmo, ” di aver svolto il mio lavoro nel rispetto scrupoloso nelle norme del piano regolatore di Tortoreto”.

 

 

Non ci sta Pierluigi Marziale, tecnico progettista di Alba Adriatica, condannato in primo grado dal tribunale di Teramo (assieme al costruttore Antonio Di Pietro e al dirigente comunale Massimo Di Domenico) per l’edificazione di un edificio non rispettando le distanze dagli altri immobili. Palazzina ricostruita ex novo sul lungomare di Tortoreto. Sul piano giudiziario, Marziale ha già annunciato che sarà impugnata la sentenza di condanna in appello, ma il tema è altro. ” Non è piacevole essere etichettato come colui che ha commesso un abuso edilizio, quando che circostanza non è assolutamente vera”.

Al centro della questione, che poi ha indirizzato la sentenza del tribunale in composizione collegiale, è la normativa del piano regolatore di Tortoreto. La vecchia normativa, visto che il progetto originario era del 2008 e che successivamente la norma in questione è stata variata. La norma che consentiva di derogare a 6 metri la distanza tra edifici confinanti.

 

 

“Come emerso dalle carte processuali”, spiega il geometra Marziale, ” il fabbricato in questione è stato realizzato perfettamente conforme ai progetti regolarmente assentiti sia dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per l’Abruzzo e sia dal Comune di Tortoreto che ha rilasciato i relativi permessi di costruire (n. 60/2008 del 15.04.2008 e n. 146/11 del 04/08/2011) ed il successivo  certificato di  agibilità dell’intero fabbricato (04.04.2012) con il quale si certificava l’assoluta conformità di quanto realizzato rispetto ai progetti assentiti”.

 

E’ altrettanto vero che il nocciolo della questione sembra essere il piano regolatore di Tortoreto. O meglio, il precedente strumento urbanistico oggetto già di una rivisitazione in materia di norme tecniche di attuazione.

” Sarebbe stato utile spostare l’attenzione”, prosegue, “sulla eventuale illegittimità del Piano Regolatore Esecutivo del Comune di Tortoreto che per anni è stato lo strumento di pianificazione al quale tutti si sono attenuti e con il quale in tanti hanno realizzato le costruzioni rispettando le stesse norme di attuazione e quindi con le stesse modalità. Va specificato che lo strumento urbanistico è stato approvato dal consiglio comunale e dai competenti organi di controllo (Servizio Urbanistica Provinciale e Regione Abruzzo) e che lo stesso non è mai stato oggetto di impugnazione nelle sedi deputate, né di dichiarazioni di annullamento da parte di un organo giudicante competente.

 

Io non sono altro che una vittima di quella che si potrebbe definire una “trappola” tesa ai cittadini ed ai tecnici i quali non potevano fare altro che seguire l’iter stabilito dagli enti preposti.

Trappola tesa in modo particolare ai tecnici i quali, nell’espletamento del l’incarico professionale loro commissionato, non potevano fare altro che sottoporre all’approvazione degli organi competenti le proposte progettuali attenendosi alle disposizioni contenute nello strumento urbanistico, che, fra l’altro, se non conformi potevano e dovevano essere respinti”.

 

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