Teramo, caccia al cinghiale. Gadit risponde a Federcaccia: “Si rispettino le regole”

Si appella al pronunciamento del Tar sul modello di gestione della fauna il presidente delle Gadit Teramo, Gaetano Ercole” che, rispondendo alle accuse mossegli dal presidente di Federcaccia Abruzzo, Ermanno Morelli, sulla questione del sovraffollamento dei cinghiali, vuole mettere in chiaro alcuni aspetti della contorta vicenda.

In particolare le Gadit sottolineano l’ambiguo atteggiamento dell’associazione venatoria che da una parte invoca il rispetto delle regole e dall’altra contesta la programmazione e le “decisioni di un organo giudicante che collima con una posizione assunta da tempo dalle istituzioni preposte e da altre associazioni”.

E, oltre a stigmatizzare i toni e le accuse personali nei confronti di figure istituzionali e pubblici dipendenti, viene definito “molto sorprendente” l’animo ambientalista che emergerebbe solo ora e non, per esempio, in occasione della caccia alla volpe, facendo, dunque, pensare che si tratti di una semplice presa di posizione “di facciata”.

Ercole, inoltre, ribadisce come il piano di controllo, predisposto con le attuali procedure e sulla scorta delle sempre crescenti esperienze e disponibilità di dati, ha ricevuto l’approvazione delle autorità e degli istituti competenti.

“Con l’introduzione del cinghiale medio europeo”, sostiene il presidente Gadit Ercole, “è stato aperto il più redditizio allevamento di cinghiale in cui gli oneri di allevamento ricadono quasi esclusivamente sulle spalle degli agricoltori, che poco possono di fronte ad una tale invasione, mentre i benefici dell’impresa sono solo per i cacciatori e, peggio ancora, per i bracconieri, che da tale situazione traggono il massimo profitto con il minimo investimento”.

E invita il presidente di Federcaccia ad informarsi meglio in relazione alle accuse mosse alle Gadit e a singole persone, invitandolo ad esporre con prove quanto dichiarato visto che le sue affermazioni hanno contenuti diffamatori per i quali potrebbe essere passibile di querela.

Non manca, infine, il riferimento ai verbali che sarebbero stati fatti dalle Gadit ai cacciatori che, secondo Morelli sarebbero stati archiviati. Ercole, al contrario sostiene “che i verbali elevati dalla Gadit tutt’oggi sono ancora pendenti poiché non sono stati ancora vagliati dall’ufficio preposto, e pertanto non sono stati archiviati”.

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