Teramo, emergenza acqua: l’Ordine degli ingegneri chiede la documentazione del sistema

Ricostruire il sistema acqua del Gran Sasso, valutare i rischi che questo sistema può avere e mettere in campo tutte le possibili azioni per evitare possibili incidenti. Queste in sintesi le richieste che l’Ordine degli ingegneri di Teramo ha fatto a Ruzzo, Asl, Istituto Nazionale di Fisica nucleare e Arta, con la domanda di accesso agli atti, per provare a comprendere quanto accaduto lo scorso 8 maggio, con l’incidente che ha provocato l’avviso di non utilizzare l’acqua captata dal Gran Sasso per fini potabili.

“Il nostro primo interesse”, ha detto Alfonso Marcozzi, presidente dell’ordine degli ingegneri di Teramo, “è di conoscere tutti i documenti tecnici che sono a disposizione di coloro che distribuiscono l’acqua. Abbiamo visto, infatti, che il sistema è particolarmente vulnerabile e può provocare dei rischi. Solo conoscendo i rischi, infatti, è possibile mettere in campo delle azioni che possono prevenirli, senza dover mettere alla forca chi ha sollevato questo problema”.

Marcozzi, inoltre, sottolinea come sia un obbligo di legge rendere trasparenti queste informazioni senza le quali, come si è visto, diventa difficile intervenire in casi di emergenza. Inoltre per il presidente è indispensabile anche che ci siano protocolli per precisi da seguire in caso di pericolo, con la reperibilità di tutti gli uffici, visto che la mancanza di coordinamento è stato uno degli elementi di maggiori criticità riscontrati in questa circostanza. D’altronde l’ordine teramano aveva già nel 2001 segnalato la presenza di anomalie e chiesto di conoscere il funzionamento della captazione, con tutti i passaggi e le criticità, senza aver ottenuto risposta.

“Il processo di controllo è completamente sballato”, conclude Marcozzi, “per questo chiediamo di conoscere i documenti, una mappatura del sistema perché vogliamo entrarci dentro e capire cosa è stato fatto finora”.

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