Teramo, emergenza acqua. Osservatorio indipendente: “Occorre rivedere il sistema”

Un incontro partecipato e proficuo che ha messo in luce tutti i limiti del sistema di sicurezza per la captazione dell’acqua del Gran Sasso. Nell’incontro avuto sabato scorso dal titolo“Cosa è successo l’8 e il 9 maggio alla nostra acqua?”, organizzato dall’Osservatorio Indipendente sull’Acqua del Gran Sasso, è stato possibile avere un confronto con i rappresentanti di Asl, Arta e Ruzzo Reti, dal quale sono emersi anche alcuni elementi importanti per la ricostruzione dell’emergenza idrica vissuta nel teramano due settimane fa.

Diverse le considerazioni fatte. Innanzi tutto il ritardo sia nelle nelle procedure di analisi che nelle comunicazioni nella gestione dell’emergenza, con la necessità di correggere il sistema di comunicazione tra gli enti di controllo, i sindaci e la cittadinanza, attraverso la predisposizione di un nuovo protocollo operativo. Inoltre è stato chiesto di rendere più facilmente e rapidamente accessibile e comprensibile il sistema di controllo e analisi. E poi l’aver trovato sostanze che non dovrebbero essere presenti nell’acqua, al di là delle concentrazioni riscontrate, dimostra che il sistema di approvvigionamento idrico ha una permeabilità che potenzialmente rappresenta un pericolo, considerata la contiguità con i Laboratori dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e le gallerie autostradali.

Oltre a ciò è stato richiesto, così come prevede la normativa, un maggior coinvolgimento delle associazioni dei consumatori nei vari aspetti della gestione dei servizi erogati, acqua compresa, chiedendo il rispetto della massima trasparenza sui dati ambientali. Infine viene considerato un grave errore la possibilità che l’affidamento dei prossimi interventi per la messa in sicurezza venga fatto all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, con una gestione della problematica sul modello commissariale, che non consente un reale confronto e coinvolgimento delle comunità locali.

L’Osservatorio ha valutato molto positivamente la volontà, annunciata dal presidente della Provincia di Teramo, di chiedere alla Regione di coinvolgere l’Osservatorio stesso nel confronto avviato sul tema della sicurezza dell’acquifero del Gran Sasso. Se questa offerta dovesse essere fatta propria dalla Regione, l’Osservatorio è pronto a partecipare e a dare il proprio contributo. In ogni caso continuerà ad organizzare incontri pubblici allo scopo di conoscere e fornire ai cittadini una corretta informazione.

Per questo si chiederà ai gestori dell’autostrada, all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e alla Regione di partecipare ad un prossimo incontro pubblico da organizzare nel giro di un paio di settimane, per confrontarsi sull’attuale grado di sicurezza del sistema idrico del Gran Sasso, sulle sue carenze e sui programmi per la sua messa in sicurezza definitiva.

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