Tortoreto, scuola San Giuseppe, la sede alternativa ancora non apre: genitori sul piede di guerra

Tortoreto. La scuola materna di San Giuseppe è chiusa, la soluzione alternativa (trasferire gli scolari a Terrabianca) è ancora da perfezionare mentre c’è chi decide di iscrivere i bambini in altre strutture.

 

Resta teso il clima a Tortoreto Alto dopo la decisione, figlia delle ultime verifiche della Protezione Civile, di chiudere per inagibilità la struttura ex-Eca, che ospita lo storico asilo paritario di San Giuseppe.

Una situazione complicata, difficile, iniziata già a a settembre, dopo la prima scossa di terremoto, e proseguita anche successivamente fino alla chiusura dell’intero stabile. I genitori, però, si dicono amareggiati e stanchi dalle promesse del Comune, che a distanza di settimane ancora non si concretizzano.

 

“Ad oggi”, scrivono gli ativisti del comitato spontaneo dei genitori, ” i 40 bambini iscritti sono ancora a casa. Per noi, solo belle parole”.

 

Il clima, già particolare, si è ulteriormente inasprito dopo una riunione che si è tenuta lo scorso 16 febbraio tra il commissario straordinario Francesco Tarricone, i responsabili di settore della macchina amministrativa, i vertici della Asp, che gestisce l’asilo e due rappresentanti dei genitori.

Tempi lunghi. “E’ emerso che siamo ancora alla fase di progettazione: bisogna fare i lavori per la fognatura, bisogna reperire i fondi necessari e individuare la ditta che dovrà eseguire i lavori stessi. Di questo passo, con la burocrazia di mezzo, arriveremo all’estate. Inoltre non verrà garantita la refezione né interna e neanche attraverso la somministrazione di pasti preconfezionati perché non ci sono tempi e spazi per poterlo fare”.

 

Per ovviare a questa situazione, è stato deciso di concentrare le attività solo al mattino, fino alle 12 o in alternativa trasportare i bimbi nella scuola materna del Lido per il pranzo e poi riportarli a Terrabianca.

Soluzione questa che non incontra il gradimento dei genitori.

 

“Durante la riunione”, proseguono i genitori, “è stata proposta la riapertura di almeno 3 aule della scuola del Paese, in modo che nella frazione di Terrabianca i lavori possano iniziare tranquillamente prevedendo l’ampliamento dello stabile per la relativa refezione scolastica. L’ente ha risposto negativamente dicendo che mancavano ancora i collaudi (i lavori per le elementari e medie erano iniziati da circa due anni e la scuola a settembre dovrebbe riaprire i battenti) e che l’istituto non può essere utilizzato se non per la destinazione già affidata, cioè le elementari e medie, visto che i finanziamenti regionali presentano questo vincolo. Ma come? Altri comuni limitrofi hanno trovato soluzioni diverse mettendo anche i ragazzi dentro le palestre ed il nostro Comune fa tutte queste storie? Dobbiamo sospettare un evidente trattamento discriminatorio nei confronti dei nostri figli tanto da indurci a sistemarli in altre strutture limitrofe in modo che i problemi delle strutture del paese vengono dimenticate da tutti. Noi genitori e residenti, paghiamo regolarmente al nostro comune le tasse e chiediamo allo stesso un servizio ed il rispetto del diritto di questi bambini di giocare, socializzare, fare attività didattiche, così saremo costretti ad inserirli in altri contesti! Lo stesso Commissario, inoltre, ha richiesto di conoscere il numero dei bambini che sono ancora interessati a fruire della scuola presso la frazione di Terrabianca altrimenti non farà iniziare i lavori! Questo che cosa vuol dire che neanche per settembre avremo la struttura pronta? Certo molti genitori per esigenze lavorative, sono stati obbligati ad iscriverli temporaneamente i figli altrove ma sono pronti a tornare così come nuovi genitori vogliono iscrivere i loro bambini alla scuola “San Giuseppe” per il prossimo anno scolastico”.

 

La polemica serpeggia ed è forte e i genitori sono sul piede di guerra.

 

“Il Commissario ha messo in prima persona la faccia garantendo una soluzione idonea e molti di noi genitori si sono fidati e hanno, con grossi sacrifici, tenuto i bambini a casa, ma ora basta! La scuola della frazione di Terrabianca per ora deve aprire e a settembre deve garantire la refezione interna”.

 

Lo stesso comitato preannuncia l’intenzione di scrivere alla Procura, al Prfetto, al Miur, Finanza e Regione per andare fino in fondo alla vicenda ed evitare che l’asilo, in funzione da 130 anni, chiuda per sempre.

 

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