Giulianova, incendiata nella notte discarica abusiva sul lungofiume (FOTO)

Hanno cercato di cancellare ogni traccia che potesse ricondurre agli autori dell’abbandono dei rifiuti dando alle fiamme quasi una tonnellata di pattume, soprattutto plastica, scaricato sull’argine nord del fiume Tordino.

Un incendio doloso a tutti gli effetti, con le fiamme che hanno illuminato di notte questo angolo di Colleranesco, a Giulianova, a ridosso dell’ex Saig. Zona completamente al buio, facilmente raggiungibile percorrendo il lungofiume e trasformata in più punti in discariche a cielo aperto. Fiamme che hanno sprigionato nell’aria l’odore acre della plastica bruciata, altamente nociva per la presenza di diossina.

In mattinata una pattuglia civetta dei vigili urbani di Giulianova ha eseguito un sopralluogo per verificare lo stato dei luoghi. Il fuoco si era già spento da solo, fortunatamente senza raggiungere le sterpaglie a ridosso dell’argine. Visibile però ancora il fumo salire da quel che restava dei rifiuti. Secondo gli agenti municipali, non c’è alcun dubbio sul fatto che chi ha agito dando fuoco alla spazzatura lo ha fatto per cancellare ogni traccia sul “proprietario” dell’immondizia.

Da alcuni giorni, infatti, i vigili controllano all’interno dei sacchi del pattume per trovare elementi che identifichino gli autori dell’abbandono della spazzatura. E nella rete degli accertamenti sono già finite alcune persone, con ammende da 1200 euro. Purtroppo l’area in questione continua ancora ad essere meta di chi si diverte ad insudiciare la città.

Sempre a ridosso del fiume pochi giorni fa sono stati abbandonati pannelli di eternit, materiale che andrebbe smaltito seguendo una procedura ben precisa con ditte specializzate. Invece frammenti di coperture in eternit, contenenti amianto che è altamente cancerogeno, si trovano in un luogo aperto.

Intanto, il Comune ha dato incarico ad una ditta di iniziare gli interventi di bonifica in tutta la zona a ridosso della Saig dove si contano più di dieci micro-discariche. Un lavoro che richiederà del tempo perché interessa anche un tratto di quasi un chilometro del lungofiume.

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