Bancarotta fraudolenta, arresti in Toscana: perquisizioni anche a Teramo

Firenze. I militari del nucleo di polizia tributaria della guardia di Firenze stanno dando esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Firenze, su proposta di Paolo Barlucchi della locale Procura della Repubblica diretta dal procuratore Giuseppe Creazzo, nei confronti di due fratelli imprenditori forlivesi e un imprenditore bosniaco indagati, a vario titolo, per le ipotesi di reato di bancarotta fraudolenta transnazionale, infedelta’ patrimoniale, ricorso abusivo al credito e truffa.

 

In fase di sequestro beni mobili e immobili fino a concorrenza del valore di oltre 13 milioni di euro. Sono in corso di svolgimento anche diverse perquisizioni nelle province di Roma, Milano, Forli’, Ravenna e Teramo.

 
Il provvedimento nasce da una complessa attivita’ investigativa, coordinata dalla procura della repubblica di Firenze e svolta dalle fiamme gialle fiorentine, a seguito del fallimento di un’impresa operante nel campo della produzione di calzature e prodotti antinfortunistici, che ha permesso di portare alla luce un sodalizio criminale che ha organizzato e materialmente eseguito la spoliazione di tutti i beni aziendali della predetta societa’, a danno dei creditori.

 

 

In particolare, le indagini svolte hanno consentito di accertare come gli imprenditori abbiano minuziosamente programmato il fallimento della loro societa’ spogliandola completamente di attrezzature, merci, dipendenti e finanziamenti – per un valore complessivo di oltre 13 milioni, trasferendo i beni presso la controllata bosniaca. Inoltre, anche le quote sociali della societa’ bosniaca, che inizialmente erano intestate ai due imprenditori, sono state cedute successivamente a un prestanome, gia’ loro dipendente.

 

Il provvedimento nasce da una complessa attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Firenze e svolta dalle Fiamme Gialle fiorentine, a seguito del fallimento della società F.C. S.r.l. – impresa operante
nel campo della produzione di calzature e prodotti antinfortunistici (già SAD PLASTIC S.r.l.) – che ha permesso di portare alla luce un sodalizio criminale che ha organizzato e materialmente eseguito la spoliazione di tutti i beni
aziendali della predetta società, in danno dei creditori.
In particolare, le indagini svolte hanno consentito di accertare come i menzionati imprenditori forlivesi abbiano minuziosamente programmato il
allimento della loro società “spogliandola” completamente di attrezzature, merci, dipendenti e finanziamenti – per un valore complessivo di euro 13.356.000,00 –, trasferendo, detti beni, presso la controllata bosniaca “Sad
Est d.o.o.” Inoltre, anche le quote sociali della società bosniaca, che inizialmente erano intestate ai due imprenditori, sono state cedute successivamente ad un prestanome (D.A.), già loro dipendente.

 

 

 

Il carattere della transnazionalita’ della condotta illecita ha consentito agli inquirenti di richiedere al gip l’emissione di un provvedimento di sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente del profitto del reato.

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