Terme Caramanico: “Mancano i fondi per le verifiche sulle acque”

Caramanico Terme. I consiglieri regionali Pd Antonio Blasioli e Silvio Paolucci denunciano “l’ennesimo ritardo della Regione sulle iniziative previste a seguito della revoca della concessione delle terme di Caramanico”

“La concessione è stata dichiarata deceduta lo scorso 17 giugno”, ricordano i due dem, “ma, prima di procedere ad un nuovo bando di gara per la concessione delle acque, la Giunta Marsilio ha manifestato l’intenzione di svolgere una serie di verifiche preliminari al fine di conoscere lo stato di manutenzione/efficienza delle opere di presa costituite dalla sorgente La Salute e dal pozzo Gisella, sfruttati dal precedente concessionario, nonché verificare la sussistenza delle peculiari caratteristiche chimico-fisiche delle acque”.

“Come Partito Democratico abbiamo sottoscritto l’emendamento che stanziava 80mila euro per consentire queste valutazioni prodromiche al bando”, proseguono, “Il servizio competente, il 27 luglio ha prontamente avviato una procedura di richiesta preventivi, con termine ultimo di presentazione fissato al 31 agosto, rivolta ad operatori economici interessati ad eseguire le prestazioni in questione, per un importo non superiore a 40mila euro. Nel corso del Consiglio Regionale del 27 settembre il Presidente Marsilio aveva annunciato come per l’avvio delle verifiche mancasse solo l’assegnazione delle somme destinate all’intervento. Tuttavia, siamo ormai al 13 ottobre, a 2 giorni dalla data (15 ottobre) per l’avvio delle attività richieste, e non ci risulta che sia stata predisposta alcuna variazione di bilancio che consenta al Servizio Politica Energetica e Risorse del Territorio di affidare la valutazione”.

“Senza variazione, ovviamente, non si può procedere ad alcun affidamento e la variazione è una competenza di questa Giunta regionale a guida Marsilio. Nel mentre il tempo continua a trascorrere inesorabile, aggravando la crisi di un territorio ad alta vocazione turistica che continua ad invocare soluzioni tempestive. Se finanche per delle semplici verifiche preliminari assistiamo a ritardi e nuove fasi di stallo, c’è il rischio che per l’indizione del nuovo bando di concessione delle acque dovremo aspettare le calende greche”, concludono Blasioli e Paolucci.

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