Pescara, profughi: “Nessuna invasione negli Sprar”

Pescara. “Parlare di invasione incontrollata di profughi nei Cas non é corretto visto che i Cas vengono attivati in seguito a bandi emessi dalla Prefettura”: così’ l’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Pescara replica alle accuse mosse da Lorenzo Sospiri (FI), sui forti ritardi del progetto Sprar.

 

“In merito alla tempistica di approvazione del ‘piano di conversione’  che Pescara invierà al Ministero”, sostiene l’Allegrino, ” le informazioni fornite dall’Assessorato sono basate su contatti intercorsi tra gli Uffici e la Direzione Centrale e sicuramente non ci vorranno anni”.

“La possibilità seria e reale di controllare e gestire al meglio la presenza dei migranti, ivi compresa l’importante questione della localizzazione delle strutture di accoglienza sul territorio cittadino”, ribatte l’assessore, ” é invece resa possibile da circolari ministeriali che consentono ai Comuni già titolari di Progetti Sprar (come lo è la citta di Pescara  fin dal 2005) di attivarsi per la ‘conversione’ dei posti Cas in Sprar,  fino a raggiungere la ‘clausola di salvaguardia’. Tale clausola, che per la città di Pescara è di 391 migranti, è indicata dal piano Anci/Ministero, pertanto nessuno si è inventato né si può inventare un numero a piacere”.

“Lo Sprar é  un sistema di protezione e accoglienza differente da quello dei Centri di accoglienza straordinaria” conclude Antonella Allegrino, “Nessuno piazzerà 400 profughi negli Sprar semplicemente perché i beneficiari degli Sprar non sono i profughi che sono invece destinatari dei Cas”.

 

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