Pescara, verifiche caldaie alla controllata del Comune: “Metà personale a rischio”

Pescara. Caos in vista per il passaggio del servizio di verifica degli impianti termici nelle case dei pescaresi, che il Comune vuole trasferire il prossimo 1 gennaio dalla società Provincia Ambiente Srl, di proprietà della Provincia, a Pescara Energia Srl, controllata dal Comune.

“Il rischio è di mandare a casa metà del personale della società provinciale”, denuncia Il Pd dopo quanto emerso venerdì dalla seduta straordinaria della commissione Controllo e garanzia del Consiglio Comunale, convocata dal presidente Piero Giampietro alla presenza del vicesindaco Gianni Santilli, del dirigente Giuliano Rossi e di una delegazione dei dipendenti di Provincia Ambiente, ai quali dall’azienda è stato preannunciato il ricorso alla cassa integrazione ed alla messa in mobilità qualora il Comune di Pescara assorba il servizio.

“A poche settimane dal passaggio di consegne di una operazione che ci ha visti da subito contrari e che vede i dipendenti di Provincia Ambiente in serio rischio occupazionale, è emerso che il 12 settembre la Provincia di Pescara – sottolinea Piero Giampietro – ha invitato formalmente il Comune di Pescara, con una nota firmata dal segretario generale e dal dirigente tecnico, a desistere dal porre in essere ulteriori iniziative relative al passaggio del servizio, in quanto nel 2017 la funzione di controllo degli impianti termici è stata assegnata alle Province e, dunque, il Comune non avrebbe più titolo nell’assorbire questo servizio. Sulla base di questo assunto, cade nel vuoto la richiesta del Comune di ricevere il database da parte della Provincia, che invece risulta essere indispensabile per far partire il servizio fra poche settimane, ovvero il 1 gennaio”.

“Senza un passo indietro da parte della giunta Masci, a questo punto il 1 gennaio si rischia il caos. Questa situazione – sottolinea Giampietro – era ampiamente evitabile, e lo abbiamo denunciato dal primo momento quando due anni fa il centrodestra, che governa Comune e Provincia, annunciò di voler passare il servizio al Comune, pur sapendo che questo avrebbe dimezzato il fatturato di Provincia Ambiente, che è sempre una società a capitale pubblico, per passarlo ad un’altra società questa volta controllata dal Comune. Una operazione che non porta risparmi alle famiglie pescaresi, che pagheranno il bollino allo stesso prezzo, ma che mette in difficoltà metà dei dipendenti di Provincia Ambiente, che non essendo dipendenti pubblici rischiano concretamente di perdere il posto di lavoro, mentre Pescara Energia deve assumere personale e acquisire know how”.

“È incredibile, inoltre”, conclude Giampietro, “che a poche settimane dall’avvio del servizio, che interessa anche centinaia di installatori e manutentori di tutta la provincia, un grande caos avvolga sia la prosecuzione del servizio che la salvaguardia dell’occupazione”.

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