Pescara, accoltellato per un subaffitto: “Serve censimento sulle case popolari”

Pescara. La lite a colpi di coltello di ieri tra due uomini, finita con uno in prognosi riservata e l’altro arrestato per tentato omicidio, alza l’attenzione sul “mercato nero di subaffitti nelle case popolari”, come denuncia il vice presidente del consiglio regionale Domenico Pettinari.

“Il litigio di ieri”, dice, “sembrerebbe legato proprio a questa pratica, per cui assegnatari che non ne hanno probabilmente bisogno permettono ad altri di abitare le proprie case a fronte di un affitto non legittimo. Una dinamica illegale che in alcuni casi diventa un vero e proprio racket, come abbiamo denunciato anni fa, dove sei o sette alloggi occupati abusivamente erano gestiti da un unico soggetto che li dava in affitto intascando somme di denaro”.

“Quanto accade è una vergogna e bisogna immediatamente intervenire con un censimento a tappeto per ripulire le nostre case di edilizia residenziale pubblica dai delinquenti e riassegnare gli appartamenti alle tante persone oneste che sono in graduatoria da anni”, chiede Pettinari.

“Il censimento, anche dopo quello che è accaduto ieri, è un atto dovuto – incalza il pentastellato – bisogna conoscere nome e cognome di chi ha in assegnazione le case Ater e verificare se gli inquilini corrispondono agli assegnatari e, soprattutto, se persistono i requisiti per il mantenimento della Casa popolari in virtù della Legge regionale vigente. Se non si effettua un censimento per verificare chi realmente vive nelle case è impossibile scovare chi le usa per commettere atti criminali, chi ha condanne importanti e se all’interno vi sono ospitati pregiudicati. Queste sono tutte situazioni in cui la legge prevede il decadimento immediato dell’assegnazione, ma senza controlli da parte di chi è alla guida di Regione Abruzzo e del Comune di Pescara anche una buona legge come questa di fatto si trasforma in carta straccia”.

“Quelle case sono di tutti noi – conclude Pettinari – e sono destinate a chi ha realmente bisogno, non certo per far arricchire qualche delinquente. Ci sono centinaia di persone che attendono in graduatoria: famiglie oneste, disabili, anziani e genitori con a carico un minore. Tutti in attesa di avere ciò di cui hanno diritto, mentre qualcuno subaffitta avendo più case a disposizione”.

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