Brioni e Riello: “Interrogazione parlamentare urgente”

Pescara. “Fratelli d’Italia a breve depositerà in Parlamento un’interrogazione urgente sulle due gravi vertenze Riello e Brioni, rivolta al Ministro dello Sviluppo economico, Giorgetti. Un unico documento che risponde a una chiara consapevolezza”.

Lo annuncia il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, Guerino Testa, che afferma: “Spetta al Governo nazionale intervenire per far fronte a crisi aziendali di tale portata”.

“Aldilà delle singole emergenze occupazionali”, prosegue Testa, “stiamo, infatti, assistendo a una vera e propria spoliazione del tessuto produttivo del nostro territorio con aziende multinazionali che decidono, all’improvviso, di chiudere gli stabilimenti e delocalizzare le loro produzioni al nord Italia o all’estero dove il costo della manodopera è molto inferiore. Un processo di impoverimento che, anche alla luce della difficile situazione economica e sociale causata dalla pandemia, rischia di arrecare un colpo mortale all’economia regionale e soprattutto della provincia di Pescara”.

“Fratelli d’Italia chiede, dunque, di intraprendere con urgenza ogni iniziativa volta a garantire tutele adeguate per i lavoratori, provvedendo a indire un tavolo nazionale che dovrà coinvolgere le parti sociali, le proprietà aziendali e le istituzioni locali al fine di trovare una soluzione alternativa alla chiusura degli stabilimenti, pensando ad esempio ad una riconversione, per salvaguardare ovviamente i livelli occupazionali e mantenere la linea produttiva. Dopo la difficile situazione della Brioni di Penne da pochi giorni la nostra provincia è nuovamente in allarme a causa dell’annuncio di chiusura dello stabilimento Riello di Villanova di Cepagatti. Una situazione che mortifica un intero territorio di fronte alla quale siamo al lavoro per difendere la dignità dei lavoratori, delle loro famiglie e di tutto il comprensorio”, conclude Testa.

 

Pietro Quaresimale. “Subito un tavolo nazionale per affrontare con decisione la vertenza Riello”. È la richiesta che l’assessore regionale alle Politiche del Lavoro, Pietro Quaresimale, ha inviato ai ministri dello Sviluppo economico e del Lavoro dopo l’annuncio dell’azienda di voler chiudere lo stabilimento di Cepagatti che occupa 71 addetti. “Ci opporremo con forza a qualsiasi soluzione di delocalizzazione dello stabilimento di Cepagatti – ha aggiunto l’assessore – perché questa soluzione penalizza solo i lavoratori abruzzesi che in tutti questi anni di attività hanno mostrato serietà e professionalità portando gli indici di produttività del sito industriale a livelli ottimali.

 

E’ il caso di sottolineare – scrive l’assessore ai ministri dello Sviluppo economico e del Lavoro – che durante un colloquio informale che ho avuto nei giorni scorsi con i vertici della Riello la decisione della chiusura dello stabilimento di Cepagatti non sia legata a problematiche di carattere finanziario/produttive dello stabilimento stesso, ma ad un nuovo assetto produttivo e organizzativo del Gruppo. Questa decisione va a colpire i lavoratori di uno stabilimento modello che si è contraddistinto per indici di produttività all’interno dell’organizzazione industriale del Gruppo”. Secondo quanto illustrato dai vertici Riello all’assessore Quaresimale la chiusura dello stabilimento di Cepagatti, dove la Società produce e commercializza caldaie modulari a combustibile tradizionale e scambiatori di calore ed acciaio, è dovuta, a detta della stessa, alle strutture produttive fortemente impattate dalle modifiche normative e tecnologiche con il conseguente trasferimento della produzione negli stabilimenti di Legnago (VR), Volpago del Montello (TV) ed esteri (Torun in Polonia).

 

“Nel corso dell’incontro – ha sottolineato Quaresimale – ho ribadito ai rappresentanti della Società la massima contrarietà alla chiusura dello stabilimento di Cepagatti, invitandoli a rivedere le proprie strategie aziendali, anche rispetto ad una responsabilità sociale verso un territorio e una regione dove hanno operato per tanti anni e nei confronti dei tanti lavoratori, che, alla pari degli altri stabilimenti produttivi, hanno sicuramente contribuito alla crescita economica e finanziaria dell’intero gruppo Riello”. Da qui la decisione di chiedere un intervento, “senza indugi”, dei Ministri in modo da trovare, insieme con la Regione Abruzzo, le istituzioni locali e i sindacati, “ogni utile soluzione alla chiusura dello stabilimento di Cepagatti”.

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