Pescara Città Europea dello Sport: bocciata l’inchiesta dell’opposizione

logopescara2012Pescara. Il consiglio comunale ha bocciato la relazione presentata dall’opposizione al termine dei lavori della commissione d’inchiesta sulla Città Europea dello Sport. Delibere e incarichi affidati dal comitato organizzatore, secondo l’assise civica, sarebbero regolari.

Era stata istituita a giugno, dopo gli esposti inviati alla Procura dai consiglieri comunali Adelchi Sulpizio (Idv) e Massimiliano Pignoli (Fli), la commissione consiliare d’inchiesta sui presunti illeciti in capo al comitato promotore di Pescara Città Europea dello sport 2012. Dieci consiglieri comunali, metà di maggioranza e metà d’opposizione, a lavoro in parallelo alle indagini della Procura, che nel registro ha iscritto il sindaco Albore Mascia per abuso d’ufficio in merito all’incarico di collaborazione a progetto affidata a Barbara Briolini per 35.998 euro per il quale non risulta espletata una regolare gara d’appalto per l’affidamento. Oggetto dell’esame della commissione, presieduta dallo stesso Sulpizio, le spese sostenute dal comitato in capo a Mascia e all’assessore allo Sport Nicola Ricotta, a partire dai 120mila euro spesi per pubblicità, promozione e per il famoso gala del novembre 2010, quando la sala consiliare ospitò la cena in onore della commissione Ace, in visita in città per verificare gli impianti sportivi. Un’inchiesta amministrativa basata tutta sulla delibera per la nomina di Mascia e Ricotta a presidente e vice del comitato promotore: doveva essere votata dal consiglio e non, come avvenuto, dalla giunta, dice la commissione.

Cinque mesi dopo l’inizio dell’indagine, la fine dell’indagine ha prodotto due relazioni, una per parte politica, che oggi il consiglio comunale è stato chiamato in seduta straordinaria ad ascoltare e votare. E l’aula ha sancito la ragione della maggioranza a favore del sindaco sotto inchiesta: 22 voti e un astenuto hanno promosso la relazione dei commissari di centrodestra (Di Noi, Pastore, Foschi e D’Incecco), 15 voti contrari contro un’astensione e 9 a favore hanno bocciato il parere dell’opposizione.

“Assolutamente legittimi” , spiega il capogruppo Pdl Armando Foschi, “gli atti inerenti la costituzione del comitato promotore, approvati con delibera di giunta, esattamente com’era accaduto per la nomina del comitato che si era occupato della candidatura di Pescara ai Giochi del Mediterraneo. Anche in quel caso infatti la delibera è stata approvata dalla giunta comunale. Legittime anche le scelte operate nelle consulenze e nelle spese sostenute: le audizioni in sede di Commissione hanno dato certezza che le decisioni riguardanti gli affidamenti e le spese da sostenere erano di esclusiva competenza del Comitato. Tutte le spese sostenute sono risultate conseguenza di deliberazioni del Comitato. E il Comitato non è il Comune di Pescara’. Inoltre per gli affidamenti, le notizie raccolte dalla Commissione non sono state favorevoli a una ipotesi di spezzettamento e le dichiarazioni rese dalle parti che si sono occupate dell’organizzazione dell’evento hanno evidenziato la autonomia funzionale dei singoli affidamenti’, anche in merito alle attività eseguite dalla dottoressa Briolini. Le attività della Commissione d’indagine hanno dunque evidenziato la legittimità di tutte le attività poste in essere dal Comune di Pescara nella qualità di membro del Comitato. Tutte le attività dell’amministrazione comunale nell’ambito di partecipazione al Comitato hanno rispettato le normative di riferimento e poste in essere dopo il parere favorevole dei competenti uffici”.

La critica nei confronti della relazione dell’opposizione è stata aspramente espressa dal consigliere Pdl Lorenzo Sospiri: “Una relazione”, ha detto, “costellata da decine di ‘probabilmente’, ‘potrebbe’, ‘forse’, frutto di un Tribunale dell’Inquisizione, singolarmente presieduto dal consigliere comunale autore di uno degli esposti  in Procura”.

Sospiri e Foschi sono concordi nel sostenere che “buon senso avrebbe voluto che si attendessero gli esiti del procedimento penale, com’è accaduto durante il governo di centro-sinistra sulle vicende inerenti la Green Connection o lo Huge Wineglass. Invece la commissione ha addirittura duplicato l’attività della Magistratura nel goffo tentativo di enucleare ipotesi di reato o ‘probabilità’ di reato, in alcuni casi sfornando certezze calunniose, come sull’ipotesi di spezzettamento degli affidamenti”.

Impostazioni privacy