Filovia Pescara-Montesilvano: “L’appalto si ferma o no?”

Pescara. Dopo il vertice di ieri tra Regione, Comune di Pescara, TUA e le associazioni no-filò, D’Alfonso e D’Amico vengono invitati alla chiarezza sull’evolversi della filovia sulla strada-parco tra Pescara e Montesilvano.

Ieri il Governatore della Regione ha presieduto un tavolo di lavoro, aperto alle associazioni cittadine, che ha discusso le problematiche connesse all’individuazione di un nuovo vettore dopo il fallimento dell’olandese Apts, una delle aziende dell’ATI vincitrice della gara d’appalto. Dalla riunione è circolata la voce di un nuovo blocco al progetto, il cui primo lotto è sostanzialmente pronto da mesi, l’ennesima di una serie di incertezza sul tema. “Il Governatore D’Alfonso non può continuare a tenere i piedi su due staffe sulla vicenda filovia”, interviene, quindi, il capogruppo di Forza Italia alla Regione Lorenzo Sospiri, “dica in modo chiaro se intende o meno completare e attivare a Pescara il sistema di trasporto pubblico di massa veloce, già finanziato da vent’anni. Si assuma le proprie responsabilità e dica personalmente, senza delegare il povero e ignaro consigliere D’Alessandro, se intende realmente fermare la gara d’appalto già partita per la progettazione definitiva del secondo e terzo lotto, di cui era perfettamente a conoscenza”.

Di rimbalzo, Sospiri chiama in causa anche il presidente della società Tua, che ha assorbito l’ex Gestione Trasporti Metropolitani, stazione appaltante: “D’Alfonso abbia il coraggio di dire ai cittadini che l’unico a poter bloccare quell’appalto e quell’intervento è la stazione appaltante”, aggiunge, “dunque chiediamo ufficialmente al Presidente D’Amico se revocherà o meno la gara d’appalto, ricordando che continuare a fermare la filovia determinerà a questo punto un contenzioso con i relativi costi che ricadranno sulle casse pubbliche, ossia sulle tasche dei contribuenti”.

Polemica di altro fronte quella che solleva la segretaria cittadina del Pd di Montesilvano, Romina Di Costanzo, critica nei confronti dell’amministrazione comunale, “totalmente assente di fronte ad un tema centrale, oggetto di un acceso e decennale dibattito che divide la collettività, al tavolo regionale di ieri convocato dal governatore D’Alfonso”, afferma in una nota. “Soddisfatti che il governatore D’Alfonso abbia deciso di richiedere la sospensione di gara dei due lotti e di procedere al cambio del vettore”, prosegue a nome dei Dem, non ammette “giustificazioni di mancato invito, in quanto i processi partecipati coinvolgono per antonomasia tutti i portatori d’interesse del territorio ed evidentemente il risultato di evitare di assumere una posizione se non lasciarsi scivolare le decisioni altrui, quale è stata l’elettrificazione del tracciato, comporta inevitabilmente l’esclusione dai tavoli di discussione”, conclude.

“Fermare il bando per affidare la progettazione del completamento della filovia”, commenta, invece,  l’avvocato Berardino Fiorilli, promotore dell’Associazione ‘Pescara – Mi piace’, “è semplicemente assurdo”, istituzionalmente e amministrativamente irresponsabile e politicamente ingiustificabile e inaccettabile. Impedire il completamento stesso della filovia significa giocare con la salute della gente: con la riapertura al traffico di corso Vittorio Emanuele i valori delle polveri sono tornati ad alzarsi ben oltre i limiti di legge e intanto i residenti di viale Bovio e via Nazionale Adriatica nord muoiono soffocati dai gas di scarico”. Fiorilli si appella, pertanto, “al Presidente della Tua, D’Amico, affinchè, tralasciando le inevitabili pressioni di parte, sappia fare una valutazione obiettiva, pensando esclusivamente al bene e all’interesse di tutta la città, e non solo di un piccolo quartiere, rifiutandosi di bloccare il bando di gara e mandando avanti la progettazione della filovia”.

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