Piano anti-allagamenti: scontro sulla paternità dei lavori a Pescara Sud

Pescara. Se gli allagamenti di Pescara sud, dopo anni di danni e disagi, finalmente non si sono verificati con gli ultimi temporali, non manca la pioggia di polemiche sulla paternità degli interventi sulle nuove condutture di scolo.

E’ il centrodestra a rivendicare la firma sulle opere anti-allagamento a Portanuova, dove per anni si sono visti fiumi d’acqua scorrere ad ogni pioggia improvvisa tra via Pepe, viale Marconi, viale Pindaro e tutto il circondario dello stadio: “Una carenza infrastrutturale”, afferma oggi il capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale, Marcello Antonelli, “affrontata dall’ amministrazione Mascia con il collettore tra viale Marconi e via della Bonifica, e con il DK15 riesumato grazie anche alla nuova governance dell’Aca”. Come a dire che i lavori, ora in dirittura d’arrivo sotto l’amministrazione di centrosinistra, sono solo merito della precedente Giunta.

Non la pensa così il vice sindaco Enzo Del Vecchio, convinto che “in definitiva quello portato a compimento non è che un completamento funzionale dell’intervento originario fatto dall’Amministrazione D’Alfonso e riguardante parte di viale Marconi e la vasca di raccolta antistante il circolo Tennis, che ha retto bene alla prova delle prime piogge autunnali, forse scatenando così questa ansia di primogenitura”.

“La nostra amministrazione”, ribatte il vice sindaco, “appena insediata si è trovata un cantiere pressoché paralizzato per la mancanza di finanziamenti, in quanto l’Amministrazione Mascia aveva lì destinato inizialmente 1 milione di euro derivanti da fondi Terna e 1 milione di euro derivante da fondi Aca, ma questa seconda tranche era venuta a mancare prima ancora che si insediasse la Giunta Alessandrini. Per andare avanti abbiamo dirottato i fondi Terna destinati invece alla realizzazione della Duna della riviera sud. Inoltre – aggiunge Del Vecchio – dove doveva essere realizzata la vasca di raccolta si erano scoperti terreni inquinati che noi abbiamo dovuto gestire per lo smaltimento a discarica controllata del materiale, attivando tutta la filiera necessaria e impiegando, purtroppo, svariati mesi e anche ulteriori risorse non previste”.

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