Rigopiano, nuovo esposto in Procura: “Telefonate volutamente ignorate”

Pescara. Si allunga la lista degli esposti giudiziari legati alla tragedia dell’Hotel Rigopiano: Gianluca Tanda, fratello di Marco e tra i responsabili del comitato dei familiari delle vittime, ha presentato una denuncia in Procura per chiedere nuove indagini suppletive e nuove iscrizioni nel registro degli indagati.

Tanda, assistito dall’avvocato Romolo Reboa, ha contestato la “superficialità” con la quale gli imputati avrebbero trattato la situazione nella fase dell’emergenza, rifacendosi a quanto intercettato dalle telefonate giunte ai numeri d’emergenza, con frasi come:”Che stessero tranquilli al caldo, tanto lassù hanno tutto”. “Quella frase pronunciata da uno degli imputati è fondamentale per dimostrare l’esistenza di una volontà collettiva di non prestare soccorsi e non sgomberare la strada diretta all’hotel Rigopiano”, afferma il fratello di una delle giovani vittime del crollo del resort.

Tanda chiama in causa anche la Pec di richiesta d’aiuto arrivata alla Prefettura di Pescara alle 13,40 del 18 gennaio 2017, inviata dal gestore dell’Hotel Rigopiano, a conferma della telefonata d’allarme fatta poco prima dal cameriere Gabriele D’Angelo, un’altra delle vittime. “L’occultamento delle telefonate sarebbe avvenuto”, si legge nell’esposto, “perché “tutti i protagonisti della vicenda le hanno volutamente ignorate”.

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