Pescara, locali accesi in centro per protesta contro la chiusura anti-Covid

Pescara. Più di 40 le attività economiche che ieri sera, nei dintorni di piazza Muzii, hanno acceso insegne e vetrine in segno di protesta contro la chiusura prolungata imposta dal Dpcm cul Coronavirus.

Così il distretto del food and beverage più importante d’Abruzzo, quello del centro di Pescara, con oltre 300 addetti, intende richiamare l’attenzione sulle decine di micro e piccole imprese che, ferme da più di due mesi, ora rischiano davvero di non ripartire. Gli esercenti hanno raccolto le chiavi dei propri locali e oggi le riconsegneranno al sindaco Carlo Masci.
“Tutto è avvenuto nella massima sicurezza, ognuno nella propria attività, rimasta chiusa all’esterno” spiega Gianni Taucci, direttore di Confesercenti, “gestori e titolari hanno voluto dare un segnale forte nel chiedere misure immediate senza perdere altro tempo”.
Le proposte che le attività metteranno sul tavolo del sindaco sono innanzitutto un pressing sulla Regione per “velocizzare le procedure di microcredito e utilizzare tutti le riserve disponibili regionali per rispondere a questa emergenza e velocizzare le procedure di cassa integrazione per i dipendenti, o adottare misure che consentano ai nostri dipendenti di ricevere sostegno immediato”, ma anche misure sul piano comunale come “l’immediato azzeramento della Tari 2020 perché sarebbe scorretto far pagare una tassa su rifiuti mai prodotti”.
Sul piano cruciale del suolo pubblico, gli esercenti di piazza Muzii chiedono “la restituzione dei mesi non utilizzati e l’aumento gratuito dell’occupazione per i mesi successivi fino a tutto il 2020, oltre alla concessione del permesso di occupazione dei parcheggi per le automobili dove lo spazio sui marciapiedi non è sufficiente”. E ancora, sul piano della viabilità, “la chiusura al traffico di strade come via Cesare Battisti per tutta la settimana dalle 17 alle 2 e la chiusura delle strade laterali, con ampliamento della zona pedonale, negli stessi giorni e nello stesso orario”. Infine, “la concessione di un voucher a fondo perduto di 15mila euro per la compensazione della spesa al rimborso del 60% dei vostri fitti con l’aumento del voucher di 600/800 con altri 250 euro“.
“Misure minime” chiede Taucci ”in linea con la domanda di nuova sostenibilità delle città, coerente con le misure messe in campo da tanti altri Comuni, e che a Pescara sarebbero in grado di ridare prospettiva a centinaia di famiglie”.
Foto di repertorio
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