Pescara, inquinamento atmosferico: “Colpa della sabbia del Sahara”

“L’aumento anomalo del livello delle polveri sottili su Pescara, il Pm 2,5, registrato nei giorni scorsi dalle nostre centraline, è stato determinato dall’arrivo di sacche di sabbia provenienti dal Sahara e che, fermate dalle Alpi, sono rimbalzate sulla Pianura Padana, e sul litorale adriatico arrivando nella nostra città”.

Lo ha rivelato il Direttore generale dell’Arta, l’avvocato Maurizio Dionisio, che ha eseguito uno studio sul fenomeno che, secondo i modelli elaborati dalla Cetemps, potrebbe ripetersi in queste ore, senza causare alcun danno alla popolazione.

“In altre parole, i livelli delle polveri si alzano, ma non costituiscono un particolato pericoloso”, riferisce il Presidente della commissione Ambiente del Comune Ivo Petrelli, “Piuttosto ora si sta verificando se quel particolato possa essere un ‘trasportatore’, un vettore, di altre sostanze, queste ultime invece pericolose per il genere umano, fatta eccezione per il Covid-19, le cui particelle liquide sarebbero comunque più pesanti del Pm 2,5, e quindi non si riuscirebbero a legare o ad agganciare”.

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