Montesilvano, PP1: “L’area deve rimanere verde”

Montesilvano. Il Comitato cultura e territorio interviene, grazie all’apporto dell’architetto Sara Tarricone, in merito alla possibilità di costruire “in un’area destinata a verde pubblico all’interno del PP1″.

 

“Nel documento protocollato al Comune, sono tre i punti rilevati”, spiega l’architetto. “I primi due vertono sulla procedura: la variante sarebbe di un provvedimento che risulta scaduto già da 12 anni, in punto di diritto il termine è di 10, Corte di Cassazione e Consiglio di Stato affermano che “l’autorità competente” in questo caso dovrebbe dare “un nuovo assetto urbanistico alle parti non realizzate”.

“Questo aspetto sui piani particolareggiati non è suscettibile di deroga neppure sull’accordo delle parti. Se non basta, un articolo contenuto nelle norme tecniche di attuazione comunali comunque ne impedisce“sostanziali modifiche”, come il passaggio da verde a edificabile”.

“Nel terzo punto, il Ccet pone l’attenzione sulla mancanza della mappa degli asservimenti delle aree, vecchio strumento ma fondamentale per l’assetto urbanistico e progettuale di un Comune, perchè impedisce l’uso improprio di un terreno libero che ha già originato una cubatura precedente. Dovrebbe essere a disposizione dell’utente nell’ufficio tecnico del Comune”.

“L’intento di queste osservazioni è quello di mettere in evidenza l’illegittimità di una variante approvata in un numero troppo esiguo di persone, ma soprattutto riguardante uno strumento urbanistico ormai decaduto”, aggiunge Tarricone. “Ad ulteriore conferma di tale illegittimità si evidenzia il mancato utilizzo di uno strumento urbanistico sicuramente desueto, – come la mappa degli asservimenti – ma che certamente evidenzierebbe le pertinenze fondiarie di ogni singolo lotto edificato in maniera incontrovertibile, identificando le reali aree ancora edificabili, rispetto a quelle già sfruttate per i volumi esistenti”.

Conclude il presidente del Ccet Massimo Messina che sottolinea: “Il Comitato è impegnato nella diffusione della cultura in città e nella salvaguardia degli spazi pubblici, soprattutto quelli verdi. Abbiamo deciso di intervenire per evidenziare le ragioni tecniche per cui quest’area dovrebbe rimanere spazio verde”.

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