Bussi, Forum H2O: “Undici anni di omissioni sulla discarica” VIDEO

Bussi. Ascoltato oggi in commissione regionale d’inchiesta presieduta dal Presidente Legnini, con l’audizione di Augusto De Sanctis del Forum H2O ha per l’ennesima volta evidenziato le “gravissime omissioni e le inadempienze che stanno ritardando le bonifiche nel Sito Nazionale di Bonifica di Bussi”.

“Le maggiori responsabilità”, afferma De Sanctis, “sono da attribuire al ministero dell’ambiente che per legge è competente per i procedimenti amministrativi attinenti il SIN. In 11 anni, dalla perimetrazione del sito avvenuta nel 2008, ci sono state solo 11 conferenze dei servizi tra istruttorie e decisorie. Inoltre non sta garantendo neanche la trasparenza e la diffusione dei documenti, addirittura facendo anche passi indietro su questo aspetto nell’ultimo anno con la nuova dirigenza”.
“Il ministero dal maggio 2017 non riesce a decretare la nuova perimetrazione per inserire nel SIN altre aree inquinate scoperte a Piano d’Orta. Oltre due anni senza riuscire a tracciare una semplice linea sulle mappe”, prosegue l’ambientalista, “Sempre il ministero dell’ambiente non sta facendo andare avanti l’appalto aggiudicato dal ministero stesso a febbraio 2018 per la bonifica delle discariche 2A e 2B, intervento che prevedeva l’allontanamento dei rifiuti in danno al responsabile della contaminazione. Lo stesso ministero ora pare voglia annullare la gara quando il Ministro Costa a gennaio 2019 aveva smentito promettendo di far avviare l’intervento entro una settimana. Il tutto esponendo lo Stato al rischio della rivalsa economica per milioni di euro da parte delle aziende che avevano vinto l’appalto. In tal caso vedremo che argomenti porterà. Ripartire da zero vorrebbe dire doversi confrontare con un nuovo progetto per il quale, di questo passo, ci vorranno anni solo per esaminarlo ed approvarlo”.
“Nel frattempo inquinanti pericolosi, come ad esempio il tetracloroetilene, si stanno diffondendo nell’ambiente”, incalza De Sanctis, “Abbiamo sollevato la questione del ritardo da parte della Provincia nell’individuazione del responsabile della contaminazione del polo industriale, che è l’area contaminata più vasta. Una cosa molto grave perché 2/3 dell’area industriale non è più utilizzata e da anni sarebbe accessibile per realizzare la bonifica che tra l’altro creerebbe anche tanti posti di lavoro. Senza responsabile ovviamente non abbiamo chi materialmente deve procedere a elaborare, presentare e realizzare i progetti di bonifica. In tutto ciò”, conclude, “ci si chiede come la Magistratura non sia intervenuta, se non a Piano d’Orta, a tutti i livelli per valutare le eventuali responsabilità di questi ritardi e omissioni”.

 

 

 

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