Bolognano, ex Montecatini: “Ministero fermo da 2 anni”

Bolognano. In programma domani in Regione una nuova riunione sulla perimetrazione del sito inquinato dell’ex Montecatini di Piano d’Orta, il forum H2o Abruzzo torna a lamentare le “procedure a rallentatore del Ministero dell’Ambiente”.

“I rifiuti pericolosi di ceneri di pirite riconducibili alle lavorazioni svolte nell’ex Montecatini di Piano d’Orta sono stati rintracciati fin sulle sponde del Fiume Orta a Bolognano”, sostiene il gruppo ambientalista, che in una nota sottolinea: “
La desolante conferma arriva dalle analisi dell’ARTA, che con la polizia provinciale ha esteso le indagini nelle aree esterne al Sito di Interesse Nazionale (S.I.N.) dopo le segnalazioni di maggio 2017 della Stazione Ornitologica Abruzzese in cui si documentata l’esistenza di cumuli di rifiuti letteralmente tra le case”.
“Come siano arrivati lì questi rifiuti dovrà accertarlo la polizia provinciale”, incalza il forum, “Da allora è stato aperto un procedimento per ampliare il SIN ma due anni non sono bastati al Ministero – soggetto capofila per le procedure dei SIN – per emanare il relativo Decreto, tra ritardi incomprensibili che stonano con i proclami sempre più frequenti circa la volontà di affrontare i gravissimi problemi delle aree più inquinate d’Italia”.
Per quanto concerne il perimetro del sito,  domani alle ore 10:30 è convocata una nuova riunione a Pescara, negli uffici del Servizio Rifiuti della Regione Abruzzo, in cui si dovrà valutare l’eventuale “modifica della proposta di modifica” del perimetro del SIN. “Infatti la precedente proposta”, riferisce il H2o Abruzzo, “tra mille peripezie burocratiche (mesi e mesi sono stati persi solo a causa di incongruenze tra i file inviati dalla Regione e i rilievi cartografici e catastali del Ministero; inoltre ci sono stati problemi nelle notifiche ai proprietari da parte del Comune), non ha ancora visto la luce e nel frattempo sono arrivati gli altri dati relativi alla contaminazione delle aree esterne. Una situazione – concludono gli ecologisti – che sarebbe definibile come ridicola se non stessimo parlando di rifiuti pericolosi pieni di piombo e arsenico sparsi letteralmente tra le case e ora sul fiume Orta, affluente del Pescara”.
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