Area di Risulta: “Il comune di Pescara scappa dal confronto pubblico”

Pescara. “Il comune di Pescara tenta la sveltina al Comitato VIA per l’Area di risulta, evitando la partecipazione e il confronto con il pubblico sulla sede della regione”.

E’ il Forum H2o a denunciarlo, sostenendo che l’amministrazione Masci “propone di non ripetere la Verifica di Assoggettabilità a V.I.A. per la variante al progetto del Parco centrale”.

L’associazione ambientalista, in una nota, afferma che “Il comune di Pescara ha depositato al comitato VIA della Regione Abruzzo la richiesta di Valutazione Preliminare della variante del progetto ‘Parco Centrale: riqualificazione dell’area di risulta dell’ex stazione ferroviaria’, al fine di permettere la realizzazione della nuova sede della Regione in pieno centro”.

“Il progetto originario non solo era stato sottoposto a Valutazione Ambientale Strategica ma anche a Verifica di Assoggettabilità a Valutazione di Impatto Ambientale (V.A.) perché si tratta di un intervento su una superficie maggiore di 10 ettari”, sostiene, però, il Forum H2o.

“La richiesta di verifica preliminare chiesta dal comune”, dichiara Augusto De Sanctis del Forum H2O è una procedura che si attiva per modifiche ritenute non sostanziali di un progetto rispetto alla precedente versione, per non procedere alla più complessa Verifica di Assoggettabilità a VIA. Ma qualora il comitato V.I.A. dovesse concordare con la proposta del comune circa l’assenza di conseguenze ambientali della variante il tutto verrebbe sottratto dalla fase pubblica delle osservazioni che invece è prevista per la procedura di verifica di Assoggettabilità a VIA . I cittadini, che attraverso la mobilitazione di decine di associazioni hanno già contestato nel merito il progetto, non potrebbero partecipare al procedimento. A nostro avviso non solo le modifiche sono sostanziali e quindi bisogna rifare la procedura di assoggettabilità a VIA assicurando la partecipazione del pubblico su un progetto così rilevante per l’intera regione ma serve anche la Valutazione Ambientale Strategica perché si cambia anche la pianificazione urbanistica della città”.

“La proposta del comune, se da un lato elimina due edifici originariamente previsti  dall’altro stralcia dal progetto del Parco l’area destinata al palazzo della regione, con un aumento netto di ben 14mila metri quadri di superfici destinate a edificazione e contestuale diminuzione delle aree a verde, incalza De Sanctis, “L’inserimento di un edificio così consistente come la sede della regione con relativo consumo di suolo in una città già pesantemente cementificata assieme alla sua funzione che comporta ovvie conseguenze dal punto di vista dell’aggravio dei problemi di mobilità già esistenti in pieno centro determina a nostro giudizio ovvie e rilevanti ripercussioni ambientali”.

“È bene che associazioni e cittadini chiedano subito al comitato VIA di attivare le procedure ambientali appropriate che assicurano la partecipazione del pubblico e un adeguato approfondimento del nuovo progetto, anche per la verifica dell’esistenza di alternative, come aree già cementificate da riconvertire evitando così nuovo consumo di suolo e mantenendo il verde in centro”, conclude l’esponente del Forum.

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