Marinerie beffate: mancano i soldi promessi dalla Regione Abruzzo

Pescara. Beffa per la marineria, ancora in attesa dei fondi regionali per il fermo biologico del 2013. Nelle casse della Regione i soldi scarseggiano anche per i pescatori di Ortona.

Non finisce mai il calvario per la marineria pescarese. Dopo le traversie e i mesi di stop forzato, dovuto al mancato dragaggio, ora rischia di svanire anche la speranza di vedere arrivare i rimborsi per il fermo biologico dell’estate 2013. La brutta notizia si legge tra le righe di una nota di ieri del servizio Bilancio, ovvero della struttura finanziaria della Regione Abruzzo, a firma congiunta del direttore, Filomena Ibello, del dirigente Carmine Cipollone e del funzionario Anna Rita Sponsillo. Riassumendone il contenuto, i contabili regionali dicono nel documento che manca la copertura finanziaria per erogare 160mila euro destinati agli imprenditori ittici abruzzesi che esercitano la pesca dei molluschi bivalvi del Compartimento marittimo di Ortona.
Come ricade ciò sui pescaresi? Secondo il consigliere comunale Pd Enzo Del Vecchio, “i soldi per Ortona rientrano in un pacchetto da 7milioni di euro che comprende anche la liquidazione delle spettanze del 2013 riguardanti il fermo biologico ed il premio pesca alle imprese di Pescara”. Manca, dunque, la copertura finanziaria, in quanto il “tesoretto” da 7milioni promesso a dicembre 2012 fa affidamento su una legge regionale senza soldi, in quanto bloccata dalla Corte Costituzionale. “Quei soldi”, prosegue Del Vecchio, “erano già destinati ad un altro intervento, pertanto è incostituzionale la legge che li destina successivamente alle marinerie”.
La promessa della Regione, quindi, si scontra con la rettifica riportata dal servizio Bilancio: “La variazione di bilancio prevista dall’articolo 6 della L.R. 59/2013 risulta ineseguibile per mancanza di disponibilità finanziaria”, recita la nota di ieri, “conseguentemente, gli interventi di spesa previsti con la predetta norma, stante la suddetta mancanza di copertura finanziaria, non sono iscrivibili nel bilancio di previsione e dunque non sono realizzabili.”
“Insomma”, chiosa Del Vecchio, insieme ai consiglieri D’Angelo e Fusilli, “una sorta di opera di moltiplicazione dei pani e dei pesci che consente a questa classe politica di distribuire soltanto illusioni”.

Impostazioni privacy