L’auto blu di Albore Mascia parcheggiata davanti allo scivolo per disabili-FOTO

autoblusindacoPescara. L’auto blu a disposizione del sindaco parcheggiata, tronfia dinanzi al Municipio, in ostruzione ad uno scivolo e sopra le strisce gialle della fermata del bus. E la doppia infrazione assume ancor più i toni del paradosso se si pensa che l’autista di Albore Mascia è un vigile urbano.

Impossibile non vederla, nella sua veste ufficiale di auto blu, con tanto di lampeggiante installato sul tettuccio e la paletta bianca e rossa piazzata sul cruscotto. Nemmeno lo scooter con tanto di adesivo con stemma del Comune e le scritte ‘Città di Pescara- Servizio Notifiche’ parcheggiato proprio sopra la rampa è riuscita a deviare via l’attenzione dall’Audi A6 in sosta questa mattina davanti a Palazzo di Città, perfettamente posteggiata ad ostruire lo scivolo indispensabile a disabili, ma anche alle carrozzine di bambini e anziani, per accedere all’ingresso principale del Municipio. Lo scandalo potrebbe finire qui, ma l’infrazione prosegue. A delimitare la zona di sosta vietata, come non bastasse, le strisce gialle della fermata dell’autobus della Gtm. Quelle su cui in tanti hanno lasciato, talvolta, l’automobile in sosta e se la sono vista portare via dal carrattrezzi. Entrambe le norme non rispettate sono riportate nello stesso articolo del codice della strada, il 158, che recita: “La fermata e la sosta sono vietate […] negli spazi riservati alla fermata o alla sosta dei veicoli per persone invalide […] e in corrispondenza degli scivoli o dei raccordi tra i marciapiedi, rampe o corridoi di transito […] utilizzati dagli stessi [… ]negli spazi riservati allo stazionamento e alla fermata degli autobus”.

Incustodita e lasciata sotto gli occhi di tutti, nonostante a pochissimi passi ci sia la rimessa dei veicoli in dotazione al Comune. Inevitabile per chi su quel piazzale ci lavora quotidianamente non commentare sdegnati: “E’ uno schifo, succede tutti i giorni, e sapesse chi la guida questa macchina”. D’istinto viene da chiamare i vigili, ma uno sguardo attraverso il parabrezza rivela che sono già sul posto: il logo sulla paletta all’interno, infatti, riporta nero su bianco Comune di Pescara-Polizia Municipale. E allora non si può che cercare risposta alla domanda appena posta.

E’ la macchina in dotazione alla cosiddetta scorta del sindaco Luigi Albore Mascia, la sfarzosa Audi A6 che lo accompagna nei suoi spostamenti in vesti ufficiali. Fu acquistata ai tempi in cui sulla poltrona del primo cittadino c’era Luciano D’Alfonso, che come autisti aveva nominato alcuni dipendenti pubblici. Ma un anno fa Mascia fu minacciato di morte con una lettera inviata da un detenuto del carcere di San Donato: il Questore Passamonti dispose, quindi, che la Digos lo protegesse costantemente. Il sindaco, onde togliere forze alla questura, scelse di farsi scortare dalla polizia municipale: ben 4 i vigili incaricati. E siccome gli agenti in divisa bianca non possono guidare altre macchine se non quelle di servizio, la A6 fu data in dotazione alla Municipale, e messa quindi a disposizione del sindaco.

Vuoi mettere l’urgenza di correre ad amministrare la città? Ma per mettere la macchina nell’apposito garage sarebbe servito giusto qualche secondo in più. Non regge nemmeno la scusa dei pochi minuti con le quattro frecce e l’autista a bordo ad attendere: la macchina è rimasta chiusa e incustodita almeno per 20 minuti, una situazione che richiama inevitabilmente l’episodio dell’ambulanza rimasta bloccata da una macchina dei vigili allo stadio Adriatico mentre Piermario Morosini veniva colto da un malore sul campo di calcio. Ammesso pure che l’Audi blu stamattina non fosse andata in Municipio per scortare Albore Mascia, comunque colui che dovrebbe dare il massimo esempio di rispetto delle norme e del senso civico, rimane che alla guida c’era un vigile urbano: testimone quella paletta. Ovvero chi dovrebbe far rispettare il codice della strada e chi, regolarmente, sanziona le trasgressioni.

Ma al di là del clamore dovuto a chi le ha commesse, le infrazioni restano, e restano ad ostacolare chi vede quella rampa come unico varco per usufruire di un diritto per lui vitale: “E’ inconcepibile  che l’auto di un’istituzione che per prima dovrebbe far rispettare le regole compia un tale atto di inciviltà”, commenta Claudio Ferrante, presidente dell’associazione di cittadini disabili Carrozzine Determinate, che più volte si è battuto affinché gli accessi ai palazzi del Comune vengano adeguati in quanto ad accessibilità per i diversamente abili. “Un atto gravissimo”, aggiunge, “compiuto da chi dovrebbe garantire a tutti i cittadini i propri diritti, mentre nemmeno ai disabili è consentito parcheggiare davanti ad uno scivolo”. Inutile, quindi, lottare contro le barriere architettoniche e costruire, spendendo fior di quattrini, nuove rampe per superare le scale: “Le barriere culturali sono sempre quelle più difficili da abbattere”, conclude Ferrante.

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Daniele Galli

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