Farindola, i detenuti curano il Parco colpito da terremoto e valanghe

Farindola. Detenuti impegnati in lavori di pubblica utilità nel territorio del Parco del Gran Sasso: accordo tra Comune di Farindola, casa circondariale di Pescara, Provveditorato Regionale ed Ente Parco.

Hanno iniziato ieri con una giornata di formazione e conoscenza del Parco presso la sede di Assergi, e da oggi sono impegnati nella manutenzione delle strutture turistiche di Farindola. otto detenuti, grazie al Protocollo d’Intesa sottoscritto e approvato dall’Ente Parco con la casa Circondariale di Pescara, il Comune di Farindola e il Provveditorato Regionale dell’amministrazione penitenziaria, sotto l’egida del Sottosegretario di StatoFederica Chiavaroli, sono da oggi al lavoro in una serie di interventi di ripristino funzionale delle strutture turistiche di Farindola.

Gli otto detenuti hanno volontariamente scelto di impegnarsi per il territorio colpito da terremoto e valanghe, in un progetto che ne vuole favorire il recupero e l’inclusione sociale tramite la rieducazione alla vita sociale e al lavoro. Il valore aggiunto è dato dall’utilità pubblica di ripristinare risorse ambientali a contatto con la natura del Parco.

Il Progetto andrà avanti fino al 30 luglio e riguarderà il ripristino dell’Area Turistica in Località Ronchetti, l’Area Verde in Località San Quirico, l’Area Faunistica del Vitello d’Oro e il sentiero Codacchio, tutti in Comune di Farindola.

Il Presidente del Parco Tommaso Navarra, ha accolto presso la sede del Parco guardie e detenuti con parole di incoraggiamento e gratitudine. Dichiara Navarra: “Per noi è un onore ospitare queste persone che sono chiamate alla loro responsabilità dalla legge e che hanno un vivo senso di umanità e piena solidarietà con le nostre popolazioni, mettendo a disposizione gratuitamente il loro lavoro per un territorio così duramente colpito dai recenti drammatici eventi. Il loro riscatto passa anche attraverso l’esperienza che avranno sui nostri sentieri e nei nostri boschi e soprattutto con la nostra comunità che vive in simbiosi con la natura in uno scenario spettacolare da “custodire e proteggere” per dirla con parole di Papa Francesco.”

Il ringraziamento del Presidente va anche ai dipendenti che, autotassandosi, hanno organizzato una merenda per i detenuti con pane e prodotti locali.

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