Blundo su condanna Corte dei Conti a Comune L’Aquila: ‘Gestione fallimentare’

L’Aquila. “Se verranno confermate le anticipazioni che si leggono a mezzo stampa sulle motivazioni della sentenza emessa dalla Corte dei Conti in cui “si rileva la dimostrata, radicale incapacità o riluttanza del Comune dell’Aquila nella gestione delle situazioni di morosità e l’inerzia nel prendere provvedimenti a tutela delle finanze comunali, previa individuazione dei casi di effettiva fragilità sociale rispetto a quelli di azzardo morale, gli attuali amministratori comunali dovrebbero assumersi la responsabilità di una gestione a dir poco “fallimentare” e, di conseguenza, lasciare il posto che occupano .

Ad affermarlo La Cittadina al Senato del M5s Enza Blundo.

“La città di L’Aquila non può più aspettare – continua l’esponente penta stellata – e la situazione sta degenerando di giorno in giorno: è arrivato il momento di prendere atto della realtà, smettere di continuare a gettare fumo negli occhi dei cittadini con continui annunci propagandistici, peraltro contraddittori (per ultimo le affermazioni del primo cittadino sulla ricostruzione del centro storico stimata inizialmente entro il 2015, poi corretta entro il 2017 ed infine entro il 2021) e cercare di risolvere le problematiche irrisolte senza far ricorso a scusanti di sorta”.

“Proprio qualche giorno fa -aggiunge la Cittadina – ricordavo le ferite ancora non rimarginate sul fallimento dell’operazione Aeroporto dei Parchi, sulla vicenda della “transazione della metropolitana di superfice”, dei ritardi sulla ricostruzione addebitati alternativamente alla mancanza di fondi e/o di personale, del risanamento effettivo delle compartecipate, della “mala” gestione dei progetti case, della diminuzione degli iscritti all’università aquilana, della mancata ricostruzione delle scuole e dell’aumento delle tasse: è il momento di dare una svolta affrontando con serietà e con tempistiche stringenti e ben definite i problemi che evidentemente questa amministrazione non è riuscita, sino ad adesso, a risolvere” – conclude Blundo.

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