Bisegna, presidente Parco Abruzzo: ‘Nessun colpo sparato all’orsa Amarena’

Bisegna. “Nessuna guardia del parco ha sparato proiettili di gomma contro l’orsa Amarena nel centro abitato di Bisegna, nell’aquilano”.

Così, in una nota, il presidente del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, Antonio Carrara, sulla notizia riferita all’Ansa dall’ex sindaco di Bisegna, Antonio Mercuri, secondo il quale l’orsa, nella serata di lunedì scorso è tornata nel centro del paese da dove sarebbe stata allontanata da tre proiettili di gomma sparati dai guardiacaccia in servizio nel paese marsicano.

“I fatti in realtà si sono svolti in modo totalmente diverso – dice il presidente del Pnalm -. L’orsa presente nel centro abitato di Bisegna è stata dissuasa dalle guardie del parco in servizio con il rumore dei petardi e si è allontanata, uscendo dal Centro abitato”. “È inventata anche la storiella secondo cui ‘dopo i colpi, l’animale ha attraversato di corsa il centro creando scompiglio e pericoli tra la gente”, dice ancora Carrara.

“La versione dell’ex sindaco – conclude il presidente del Pnalm – risponde a una tesi preconfezionata senza riscontro con la realtà”.

Il presidente del parco Antonio Carrara risponde anche all’Associazione animalisti italiani.

“A loro dico che non ha senso fare paragoni impropri con l’orsa Kj2, né è il caso di aprire guerre di religione. Il Parco d’Abruzzo Lazio e Molise da 95 anni lavora per la conservazione dell’orso marsicano, i suoi operatori lo fanno quotidianamente e con grande passione. Non abbiamo nessuna difficoltà a confrontarci nella direzione di migliorare la tutela e la convivenza con l’orso”.

“Chi vuole dare una mano è benvenuto, ma lanciare allarmi fuori luogo sicuramente non migliora la tutela dell’orso, al massimo serve a guadagnare qualche titolo di giornale”.

Carrara difende poi l’ordinanza del commissario prefettizio di Bisegna che revoca quella dell’ex sindaco, Antonio Mercuri, (eletto lo scorso giugno, col Tar che ha poi annullato l’elezione) che vietava di sparare all’orso. “L’ordinanza del Commissario dispone comportamenti di buon senso.

È fatta a tutela dell’orso e della popolazione, al fine di evitare situazioni che possano mettere in pericolo l’orso o i cittadini, come è accaduto durante la festa patronale”.

Tra le disposizioni dell’ordinanza: “il divieto di avvicinarsi a esemplari di Orso bruno marsicano a piedi, in auto o con qualunque mezzo a distanze inferiori a m. 100; il divieto di illuminare con qualsiasi lampada e altre fonti luminose gli esemplari di Orso bruno marsicano al fine di avvistarli, fotografarli; il divieto di alimentarli in qualsiasi modo anche rendendo disponibili fonti trofiche destinate a specie animali domestiche (mangiatoie e carotai per animali da allevamento); il divieto di intercettare la frequenza dei radio-collari degli orsi muniti dell’apposito dispositivo; l’obbligo di attenersi comunque sempre alle raccomandazioni e direttive impartite dagli operatori di pubblica sicurezza”.

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