Villa Santa Maria, ripristinata la scritta ‘dux’ sulla montagna: scoppia la polemica FOTO

Villa Santa Maria. Una scritta che inneggia al duce è riapparsa nel costone della montagna che si affaccia sul paese di Villa Santa Maria, facendo scoppiare un accesso polemica con appelli al sindaco e al Ministro Salvini.

“Salvini intervenga per rimuovere uno dei simboli fascisti, inneggianti a Benito Mussolini, quale scelta consapevole di un Paese democratico che non ammette il riemergere di simboli appartenenti ad un passato che non hanno nulla di storico,  né meritano di essere rievocati,  da giustificare la scelta dell’amministrazione comunale di Villa Santa Maria”
Lo ha chiesto Camillo D’Alessandro, deputata del Partito Democratico, in un’interrogazione al ministro dell’Interno
“È incredibile quello che è successo a Villa Santa Maria in provincia di Chieti. Con la scusa di creare percorsi “educativi e formativi”, l’amministrazione ha riesumato una vecchia scritta inneggiante al duce fascista. E così – spiega il deputato Dem in un post su Facebook – oggi è nuovamente leggibile quel vergognoso “DUX” che giustamente il tempo aveva cancellato”.
È inaccettabile. – conclude D’Alessandro- Il fascismo non è un’opinione, è un crimine. E come tale va trattato!”

 

“Il sindaco e l’amministrazione comunale – si legge così in una nota di Potere al Popolo Abruzzo, che prosegue – dopo aver ricevuto dei finanziamenti pubblici di oltre 50000 euro per risistemare quel tratto di montagna, decide di rimetterla visibile a tutti.

E’ veramente vergognoso e inaccettabile che un amministrazione pubblica decida di riesumare scritte che inneggiano al fascismo e ai crimini commessi da quel regime totalitario,anche usufruendo di finanziamenti pubblici, addittura giustificandosi per un fine turistico tale scelta.

L’Abruzzo durante la Resistenza ha combattuto con tutte le sue forze il fascismo, le sue violenze, le sue devastazioni e i suoi crimini, infatti proprio nella provincia di Chieti nacque la “BRIGATA MAIELLA”, formazione partigiana che contribuì alla liberazione di tutta l’Italia dall’infamia nazifascista.

Pertanto chiedamo l’immediata cancellazione di quella scritta infamante e ingloriosa per tutto l’Abruzzo, e di promuovere iniziative culturali contro ogni forma di fascismo, rendendo onore alla resistenza partigiana abruzzese”.

DA DVX a PAX: LA PROPOSTA DI D’ALESSANDRO AL SINDACO DI VILLA SANTA MARIA

Gentile Sindaco,
con questa lettera pubblica Le scrivo appellandomi al senso del doveroso rispetto della nostra storia, la storia
dei nostri luoghi, che ha visto, proprio nella vallata del Sangro, una delle pagine più cruenti ed allo stesso modo eroiche della seconda guerra mondiale.

Dal sacrificio dei nostri martiri nacque la Brigata Maiella che con coraggio, amore per la Patria, ci liberò dall’occupazione nazista e contribuì alla liberazione del Paese muovendo fino a Bologna.

A pochi chilometri dalla scritta “Dux”, che Lei ha ritenuto di fare tornare alla luce, c’è il sacrario della Brigata Maiella, dove sono scolpiti i nomi di coloro che donarono la loro vita per liberarci. Luogo “sacro” per l’Abruzzo e per l’Italia intera, onorato dal recente omaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Ho letto Le sue giustificazioni che, mi consenta, sono addirittura peggiori della sua scelta. Lei ritiene che quel
marchio sulla roccia possa addirittura fungere da attrattore turistico e pare persino compiacersene. Ancora meno credibili sono le giustificazioni che tentano di sdoganare a fatto storico quella scritta.
Se fosse così, ad esempio, la Francia dovrebbe fare bella mostra per le vie di Parigi delle ghigliottine.

Non si tratta della storia passata, credo Lei, in questa occasione, possa ambire a fare la storia.
Il superamento di ciò che ha rappresentato proprio quella scritta impressa sulla roccia ha consentito che si
generasse un’altra parole che vive e resiste fino ad oggi, la pace.

Mi permetto di proporle non di cancellare quella scritta, ma di imporre su di essa un’altra parola, da DUX a
PAX. Potrebbe così inaugurare, nell’ambito della promozione sportiva delle scalate sulla roccia, le “scalate della pace”.

Se ci pensa si tratta semplicemente e facilmente di trasformare la lettera “D” in “P” e scolpire sulla “U” la lettera “A”.

Villa Santa Maria potrebbe così guadagnare l’onore della attenzione nazionale, in questo caso con una scelta da vero attrattore turistico, lasciando in perenne memoria la risposta dell’Italia democratica nata dalla liberazione, la pace.
L’alternativa è il turismo nostalgico alla Predappio.

Nella speranza che lei possa concedere almeno il benefico di una Sua riflessione e favorirne una collettiva sulla proposta, che mi sono permesso di rappresentare, La saluto cordialmente.

Camillo D’Alessandro

SCRITTA DUX A VILLA SANTA MARIA. IL SINDACO: ‘NON LA CANCELLO’

Il sindaco Giuseppe Finamore ha dichiarato  di non aver alcuna intenzione di rimuoverla: “La scritta dux è scolpita sulla parete rocciosa dagli anni ’40, c’è sempre stata, è una scritta storica”, rispondendo alle polemiche sollevate dal deputato del Pd D’Alessandro.

La scitta monumentale incisa nel fianco della montagna è stata restaurata dal Comune di Villa Santa Maria che ha investito 50 mila euro con i quali ha allestito anche dei percorsi di arrampicata. “Abbiamo promosso un progetto di valorizzazione turistica per la realizzazione di oltre una ventina di vie di arrampicata – spiega ancora il sindaco – la scritta è stata ripulita. Non ho nessuna intenzione di ricoprirla, è una scritta che c’era, e se serve da attrattiva per far venire gente nel mio paese  va benissimo”, conclude.

 

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