Pd: ‘Chiediamo definitiva chiarezza sul destino dell’ospedale di Chieti’

Chieti. “Il Partito Democratico, responsabile ed incisiva forza di governo alla guida della città, torna oggi a sottoporre all’attenzione dei cittadini di Chieti, della propria coalizione di maggioranza, ma soprattutto alle forze di minoranza presenti in Consiglio comunale, l’assoluta ed ormai improcrastinabile necessità di fare luce e definitiva chiarezza sul destino imminente dell’Ospedale S.S. Annunziata, ed in particolare sul futuro del Capoluogo teatino relegato al ruolo di comparsa in una programmazione sanitaria regionale fumosa, caotica ed inconcludente.

Al netto della sicuramente delicata e non facile situazione interna del nostro Nosocomio che affronta da mesi l’emergenza sanitaria da Covid-19, nella consapevolezza dell’encomiabile lavoro di tutto il personale medico e sanitario impegnato a tutela della salute dei teatini, rileviamo però una gestione aziendale preoccupante e possiamo dire dannosa per l’ospedale di Chieti, come pure per l’organizzazione dell’assistenza territoriale a garanzia del diritto di cura della popolazione residente.

Assistiamo sgomenti, ma non inerti, ad un continuo deponziamento di quello che doveva essere il nostro DEA condiviso di II livello: possibile imminente trasferimento del reparto di odontoiatria presso Lanciano; volontà di spostare l’ambulatorio di dermatologia verso l’ospedale di Ortona; progetto sul potenziamento del reparto di Radioterapia oncologica abbandonato e dimenticato; forti pressioni per accorpare il reparto di cardiologia con quello dell’ospedale pescarese, che si aggiunge alla lentezza dell’individuazione del nuovo primariato di cardiochirurgia mettendo a serio rischio l’esistenza del Polo del Cuore (eccellenza teatina fortemente voluta e costruita nella precedente amministrazione regionale) e non ultima l’intenzione di non voler più destinare la struttura del vecchio ospedale di Chieti alle UCCP, cui si aggiunge la mancata realizzazione del nuovo distretto sanitario nella parte bassa della città, o ancora la mancata assunzione del personale infermieristico, il cui concorso di selezione è stato bloccato a seguito di inopportune interferenze di modalità di svolgimento.

Tutto quanto sopra è un’evidenza che al momento non sembra preoccupare la minoranza consiliare dell’Assise cittadina. Di quei Partiti ed esponenti politici cioè, che tacciavano la coalizione di centrosinistra di essere succube della precedente Giunta Regionale (populisticamente accusata di operare ai danni di Chieti), ma che essendo oggi filiera politica con il Presidente Marsilio (Fratelli d’Italia) e con l’Assessora alla Sanità (Lega), quindi potenziali interlocutori del Management della ASL teatina, (dott. Schael in primis), preferiscono tacere e probabilmente guardare da un’altra parte. Si rileva anche la scomparsa dai palcoscenici mass-mediatici dell’unico Consigliere Regionale teatino, che pur in mancanza di specifiche deleghe in materia sanitaria, ha nel tempo cavalcato, insieme all’ex alleato Sindaco di centrodestra, l’onda delle denunce del depauperamento di Chieti con discutibili attribuzioni di colpe e responsabilità. Non ci risultano, al momento levate di scudi e prese di posizioni nei confronti della propria parte partitico-politica da parte di nessuno dei vecchi protagonisti di siffatte pseudo battaglie in favore di Chieti.

Ad aggravare quanto riportato, e a testimonianza della volontà di far scomparire Chieti nel ruolo che le deve essere proprio, ci troviamo a denunciare il fatto che il neo eletto Sindaco di Capoluogo, componente di diritto della Conferenza dei Sindaci quale successore eletto, nonché Presidente naturale secondo quanto previsto da specifico Regolamento regionale, non viene messo nelle condizioni pratiche di convocare l’Assemblea dei Sindaci per ricostituire il Comitato ristretto in seno alla Asl Lanciano-Vasto- Chieti. L’ingiustificata, illogica, e puerile motivazione adotta in risposta ai reiterati solleciti all’Azienda sanitaria, rimandano a non meglio specificate difficoltà di organizzazione della riunione in conformità alle disposizioni da prevenzione Covid-19. Basta dire, per rispondere alle eccezioni sollevate da chi evidentemente conosce i più normali ed usati strumenti telematici, ricchi di piattaforme di videoconferenza e strumenti di Smart-Working. che nessun organo rappresentativo, che nessuna istituzione nazionale, regionale e comunale, che nessuna pubblica amministrazione, che nessuna Azienda pubblica, partecipata o banalmente privata, ha omesso di ottemperare i propri obblighi di funzione e ruolo, oppure di legiferare, operare e lavorare.

La triste verità è che Chieti, il suo Ospedale, la sua Sanità, sono probabilmente sotto il gioco politico di un governo e di una dirigenza lontane dal fare il bene e gli interessi dei cittadini in tema di diritto alla salute e cura, anche e soprattutto sul proprio territorio di residenza, nella constatazione che a certa parte la tragica pandemia non sta insegnando nulla neanche sul piano della coscienza personale, prima che politica.

Sarà nostro preciso impegno, allora, prendere in mano con fermezza e decisione l’insieme dei gravi problemi qui riportati e porre in essere tutte le azioni politiche ed amministrative a supporto del Sindaco di Chieti e a favore del nosocomio teatino, a partire da quella che sarà soltanto una prima richiesta a pungolo della Regione e della Asl, ossia di un Consiglio Straordinario sulla Sanità alla presenza delle Istituzioni competenti nella certezza che questa volta noi daremo seguito a questa intenzione, a differenza di quanto non fatto dalla precedente amministrazione comunale che aveva assunto questa responsabilità diversi mesi fa. L’ennesima promessa disattesa dalla Giunta Di Primio e degli attuali rappresentanti di centrodestra in consiglio comunale nei confronti dei teatini”. Si legge così in una nota del Gruppo Consiliare Partito Democratico.

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