Elezioni Chieti, Luca Maccione: ‘Di Stefano e Marsilio amici o nemici?’

Chieti. “Il muro virtuale dei social network è un’occasione buona per esprimere, coerentemente alle regole del buon senso, le proprie opinioni.

È il caso di Fabrizio Di Stefano, attuale candidato del centrodestra alle prossime elezioni comunali, più o meno la stessa coalizione che un anno fa ha espresso quale candidato Presidente della Giunta Regionale Marco Marsilio.

Ecco, un anno fa l’attuale candidato Di Stefano non era assolutamente convinto dell’allora candidato Marsilio, anzi lo apostrofava senza mezzi termini, definendolo un catapultato, il semplice prodotto di un accordo Romano tra partiti di coalizione, proponendo concretamente un sostegno agli altri allora candidati nella competizione, in nome di una legittima Abruzzesità.

A distanza di un anno le cose sono drasticamente mutate: il sostegno per Marsilio di Di Stefano e di Marsilio per Di Stefano è parte integrante dell’attuale campagna elettorale, mentre la Teatinità è un concetto impercettibile, deriso, insignificante, quasi fastidioso.

Premesso che ognuno può cambiare opinione anche più volte al giorno, questa mancanza di coerenza politica non può non essere sottoposta all’attenzione dei miei concittadini, poichè è giunto il momento della consapevolezza: ancora una volta la nostra città rischia di essere una bandierina in un risiko partitico, un mero territorio di conquista utile solo a fare massa e numero.

La nostra coalizione civica nasce anche e soprattutto per restituire Chieti ai suoi abitanti, a coloro i quali, e lo dico convintamente, sono stanchi di essere umiliati giorno per giorno, ed ancor di più in quel mese di campagna elettorale che ogni cinque anni riallestisce il teatrino della ‘promessopoli’.

Insieme all’amico Paolo De Cesare, il miglior sindaco che la città possa avere, da due anni stiamo lavorando a questa coalizione civica, un progetto credibile, fatto di verità e concretezza, aperto, oggi e sempre, a tutti coloro che vogliono il bene e vogliono bene a Chieti.”

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