Casapound su bambini esclusi dall’asilo nido di Casoli

logo_casapound_lancianoLanciano.  “La vicenda avvenuta nel comune di Casoli, dove bambini italiani si sono visti escludere dal servizio pomeridiano dell’asilo statale, cui erano già stati ammessi, in ragione della sopraggiunta iscrizione di figli di immigrati, dimostra l’assurdità delle norme oggi in vigore nel nostro paese, in ragione delle quali sono paradossalmente i piccoli italiani a trovarsi discriminati”.

E’ questo il commento di Nico Barone, responsabile dell’associazione di promozione sociale CasaPound Italia per l’area frentana, alla notizia dell’esclusione di bambini italiani di età inferiore ai tre anni dal servizio pomeridiano di asilo nido per l’iscrizione, successiva ai termini di scadenza, di figli di immigrati di età superiore ai tre anni e per questo agevolati nell’accesso al servizio, i cui posti sono limitati in ragione dei tagli a livello nazionale alle spese sociali.
“Con questa nostra protesta – continua Barone – non intendiamo fare alcuna discriminazione tra bambini. Se vi fossero stati sufficienti fondi, come dovrebbe essere, la struttura avrebbe potuto istituire due classi, garantendo il servizio per tutti. Ma di fronte all’attuale situazione, ci sembra assurdo che ad essere penalizzati siano proprio i figli di chi, con il proprio lavoro e le proprie tasse, ha fornito un contributo costante al funzionamento dei servizi di questa nazione”.

“Contro questo genere di storture, che purtroppo si verificano sempre più spesso – conclude il responsabile CPI – non possiamo che invocare, oltre ad un maggior finanziamento dei servizi sociali, l’adozione di norme di preferenza nazionale, che garantiscano un accesso prioritario ai servizi ai cittadini italiani, assieme allo stop dei flussi migratori nel nostro Paese, non potendo un’Italia oggi allo stremo, afflitta da disoccupazione e con un cronico deficit di bilancio per le spese sociali, farsi carico di un numero sempre maggiore di immigrati”.

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