Concerto per il centenario della fine della Prima Guerra Mondiale a Chieti

Chieti. Un appuntamento corale di assoluto valore artistico, storico, celebrativo da non perdere, domenica 11 novembre alle ore 17:00 presso la Chiesa Sacro Cuore a Chieti.

 Il Concerto dedicato alla Pace tra gli uomini con il desiderio di porre fine a tutte le Guerre nel Mondo, è organizzato dalla Federazione Cori Italiani Chorus Inside, in collaborazione con l’Ass.ne Cori d’Abruzzo del Presidente Pasquale Veleno. L’evento, animato da oltre 180 coristi, aderisce al World Choral Day promosso dall’IFCM (International Federation for Choral Music) con il patrocinio dall’Associazione Nazionale Alpini Sezione Abruzzi.

I cori partecipanti sono:

GRUPPO A.N.A. PEPPINO ROMANO (Pescara) direttore Arnaldo Vernamonte

GRUPPO A.N.A. MEDIOSANGRO (Atessa) direttore Fioriti Menotti

GRUPPO A.N.A. SAN SALVO (San Salvo) direttore Antonio Litterio

GRUPPO A.N.A. VOCI DELLA MAJELLA (Montenerodomo) direttore Don Simone Calabria

CORO ACLI 2000 (Chieti) direttrice Diana Baboro

Presenzierà la serata il Generale Ugo Falcone.

 I brani, diventati popolari, nati in prevalenza in trincea, che i cori clpini eseguiranno, ricorderanno le tragedie delle battaglie della Prima Guerra Mondiale ed il termine di quel terribile conflitto.

 “Cantare per darsi coraggio”: quando il freddo e la guerra tolgono ogni speranza, le voci unite in coro possono dare conforto, calore, forza, anche per lenire come un balsamo le ferite mortali. Così sono nati i canti degli alpini, nei momenti più difficili o nel cogliere momenti di gioia da alternare al dolore; dal condividere un pericolo appena scampato o per consolarsi per i commilitoni “andati avanti”, come si usa in gergo alpino per indicare i caduti; gioire per una vittoria o celebrare la fine della guerra.

 Il filone artistico dei canti alpini, intonati durante la Prima Guerra Mondiale, fu ufficializzato negli anni ’20, soprattutto per iniziativa della Società Alpinistica Tridentina, ma di molti canti ne sono rimaste poche tracce, peraltro distinte nelle varianti linguistiche, peculiarità regionali e rifacimenti, segno del grande proliferare di componimenti in tutte le regioni d’Italia.

 Il Concerto che celebra la fine della prima Guerra Mondiale viene idealizzato come momento di riflessione e di consapevolezza a favore del valore universale della Pace, della fraternità e della solidarietà tra gli uomini.

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