Chieti, successo per lo spettacolo ‘Una notte d’ottobre’

Chieti. Si è rinnovata a Chieti la magia e la tensione di “Una notte d’ottobre” rappresentazione messa in scena dalla Onlus Voci di dentro in collaborazione con la Casa circondariale di Pescara e con il patrocinio del Comune di Chieti, della Fondazione Chieti – Abruzzo e Molise e del Teatro Marrucino.

 La sera del 2 giugno in un teatro riempito da un pubblico attento ed emozionato – tra i tanti anche Corrado Giustiniani, presidente del Tevignano Film Festivalgiunto apposta da Roma per assistere alla pièce – oltre venti interpreti (tra soci dell’associazione e detenuti del carcere di Pescara) hanno fatto rivivere la follia del Terzo Reich, di quegli anni bui che hanno trasformato gli uomini in vittime e carnefici, tutti incapaci di tenere testa al delirio collettivo che poi ha portato all’Olocausto. Per la terza volta in due mesi, lo spettacolo ispirato a “Quando si spengono le luci – Storie dal Terzo Reich”, di Erika Mann, liberamente adattato da Carla Viola e Alberto Anello, regia di Alberto Anello, ha richiamato tutti a riflettere perché l’uomo torni a vedere l’altro come se stesso, come amico e non come nemico, come persona e non come mezzo.

 Un’ora e 15 minuti di spettacolo emozionante e struggente grazie anche alle luci di Graziano Martella, alla ottima recitazione, alle musiche tratte dal film “Il favoloso mondo di Amélie”. Silenzio assoluto in sala durante tutto l’atto unico, nessun applauso, solo quello finale forte e liberatorio che è scoppiato in platea al termine della corsa degli interpreti verso la libertà, corsa col conteggio fino al numero otto simbolo dell’infinito, simbolo della doppia porta dalla quale l’uomo rinasce dopo gli errori (come appunto le persone che finiscono nel circuito della giustizia). Otto come l’ottava lettera dell’alfabeto ebraico che significa terra, rifugio, appunto salvezza.

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