Chieti, i ragazzi della scuola primaria di via Bosio campioni del concorso per ‘Esploratori della memoria’

Con due documentari sulla II Guerra Mondiale hanno convinto la giuria e conquistato il podio regionale del concorso

Chieti. Bravissimi i ragazzi e gli insegnanti dell’istituto comprensivo 4 di Chieti che con le classi IV e V della scuola primaria “Via Bosio” ha partecipato al CONCORSO “ESPLORATORI DELLA MEMORIA” 2022/23 risultando

Primi per la regione Abruzzo fra le scuole primarie, secondarie di primo grado e secondarie di secondo grado partecipanti al concorso, questo grazie a un lavoro volto a promuovere il dialogo trans-generazionale attraverso la realizzazione di due documentari in cui sono stati intervistai due testimoni diretti della seconda guerra mondiale.

“Il cammino della memoria nelle nuove generazioni è un cammino importante e necessario, così il sindaco Diego Ferrara e l’assessore alla Pubblica Istruzione, Teresa Giammarino – Bravi ai ragazzi che l’hanno espresso in modo così sensibile e bravi alla dirigente e agli insegnanti che li hanno seguiti, facendo loro da guida e da riferimento. Bravi tutti”.

“Un viaggio nel passato toccante e coinvolgente, questo risultato premia l’impegno e la sensibilità dei nostri ragazzi e anche dei nostri insegnanti – così la dirigente del Comprensivo, Elvira Pagliuca – “Via Bosio” è da molti anni impegnata sul fronte della memoria e dell’educazione civica, questo tipo di attività anche attraverso il “Comune Scuola”. “Abbiamo un sindaco, una giunta ed un consiglio scolastico regolarmente eletti dagli altri alunni. A loro il compito di organizzare e migliorare la vita scolastica. Questa organizzazione serve ai bambini per sviluppare autonomia e senso di responsabilità rispetto a ciò che li circonda. I nostri laboratori sono veramente singolari ed unici, i bambini lavorano in gruppi e durante i laboratori non esistono le classi ma solo spazi occupati dai bambini che cooperano in forma libera; quelli di prima con quelli di seconda e poi terza quarta e quinta insieme. Sono loro a realizzare opere, elaborati, spettacoli, manufatti, strumenti, musiche, coreografie, video e mentre i bambini creano, i docenti, che avevano nella fasi iniziali dato gli strumenti, sembrano invisibili e li assistano a spiccare il volo”.

“In particolare il lavoro svolto si è incentrato nel periodo poco precedente e successivo all’8 settembre 1943 e alle vicende sul fronte Gustav – racconta Mario Gallo, docente nella scuola che ha seguito la realizzazione dei documentari – Le interviste a nonno Abramo e a nonna Nazarena hanno consegnato ai bambini uno spaccato di storia vivo ed emozionante. Il percorso è stato sviluppato come per la maggior parte delle attività che svolgiamo a scuola attraverso l’interdisciplinarietà, la storia con le testimonianze orali e documenti originali; la geografia dell’Abruzzo e dell’Italia, a partire dal fronte Gustav che spaccava la nostra regione in due parti fino a quella globale, con carte e mappe, l’educazione civica, la matematica, le scienze. In via Bosio siamo abituati a lavorare così, le conoscenze si mischiano nelle principali fasi di lavoro: osservazione, sperimentazione e rielaborazione. Questo il modo attraverso cui il bambino cresce e apprende autonomamente. Ad esempio il racconto sullo sfollamento fatto da nonna Nazarena aveva dei buchi ed elementi poco chiari. I bambini sono riusciti trovare su mappa il percorso che ha consentito alla famiglia di Nazarena di fuggire da Palena verso Casoli calcolando e ricostruendo date mancanti, “vivendo” quel percorso e riconsegnandolo, attraverso i documentari e il loro risultato, a chi non c’era”.

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