Chieti, al Museo Barbella ‘Le Metamorfosi al femminile’

Chieti. Il 17 dicembre alle ore 11.00 presso il Museo Barbella di Chieti verrà inaugurata il Simposio internazionale di Arte Moderna: Le Metamorfosi al femminile a cura del Comitato Le donne dell’angelo in occasione del Bimillenario della morte di Ovidio.

Saranno presenti l’On.Paola Pelino, donna abruzzese, che si è distinta nell’imprenditoria e nella politica, originaria di Sulmona, terra natale di Ovidio, la Dott.ssa Paola Sabella, Segretario Generale della Camera di Commercio di Chieti, l’Ass.alla Cultura del Comune di Chieti Avv.Antonio Viola.

L’inaugurazione della Mostra sarà preceduto da un Convegno, che vede gli interventi del prof. Massimo Pasqualone, critico d’arte e Presidente del Comitato Le donne dell’angelo,che esaminerà l’estetica in Ovidio, della prof.ssa Liberata Mizzoni, che si soffermerà sull’arte influenzata da Ovidio e della prof.ssa Angela Rossi, che parlerà dei miti, forme e immagini al femminile nelle Metamorfosi di Ovidio.

All’evento parteciperanno Stefania Di Carlo,che presenterà il libro Dal Ponto a Sulmona, e l’attrice Giuliana Antenucci con un Reading di passi scelti. Saranno in mostra fino al 31 dicembre Ambra Montemezzo, Barbara Matticoli, Chiara Tozzoli, Francesca Romana Genovesi, Francesca Maria D’Antonio,Gabriella Cellini, Liberata Mizzoni, Letizia Bozzi, Maria Facchini, Maria Basile, Rossella Greci, Raffaella Simone, Teresa Michetti, Angela Rossi.

Le Metamorfosi sono state composte da Ovidio con l’intento di celebrare la pax augustea e di creare un complesso meccanismo letterario, animato dal gusto per la storia romana, il mito, le fonti e le tradizioni classiche, ricorrendo alla tecnica del racconto ad incastro. L’opera è incentrata sulla narrazione di circa 250 miti, un patrimonio culturale, che sarà alla base di tutta la produzione letteraria e artistica successiva, una vera e propria enciclopedia della mitologia classica. Paesaggi, ricchi di luce e colori, teatralità, digressioni, toni idillici fanno da sfondo a storie infelici e patetiche tanto che si può parlare di Arte visiva nelle Metamorfosi, in cui il sentimento è ridotto a musica e pittura attraverso la dilatazione degli eventi, dei personaggi e degli scenari, oltre al limite del reale e del verosimile.

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