Casoli, umanità e storia a Palazzo Tilli con il recital ‘La linea della vita’

Casoli. Una riflessione intensa e profonda sul valore della vita e delle relazioni umane, unita al ricordo di chi ha perso la vita nei lager nazisti. Teatro della rappresentazione teatrale “La linea della vita, portata in scena nei giorni scorsi,dal Teatro senza fissa dimora, la cantina di Palazzo Tilli, che durante la Seconda Guerra Mondiale, dal 1940 al 1943, è stata campo di internamento insieme alla dependance dell’edificio settecentesco, oggi ribattezzata Palazzina della Memoria. L’evento è stato proposto nell’ambito di “Sere d’estate”, il cartellone di manifestazioni organizzato da Antonella Allegrino, l’imprenditrice che ha ristrutturato e riaperto Palazzo Tilli.

“E’ stato un recital che ha colpito molto il pubblico sia per il messaggio che ha lanciato sia per la bravura dei degli interpreti, che hanno recitato con grande intensità nonostante la giovane età e lo spazio privo di scenografia – ha affermato Antonella Allegrino al termine dello spettacolo – Gli spettatori hanno apprezzato e applaudito a lungo, dimostrando di aver colto e condiviso il senso dello spettacolo”. Il recital è stato suddiviso in due parti. La prima ha proposto la lettura di poesie di Alda Merini e di Rudyard Kipling, la lettera di Abramo Lincoln agli insegnanti di suo figlio e altri testi di spessore e intensità. Nella seconda parte sono stati interpretati brani che hanno riportato alla memoria le storie persone deportate nei campi di concentramento perché appartenenti a categorie “indesiderabili”, come omosessuali, disabili mentali, zingari e dissidenti politici. “Non c’è stato solo lo sterminio degli ebrei, ma anche di altre tipologie umane che sono state rappresentate dagli attori- ha spiegato la regista Federica Vicino – Erano tutte legate dal filo rosso della prigionia nei lager. I giovani attori che hanno recitato sono stati molto empatici e la cantina, un luogo davvero suggestivo, ha restituito il pathos che era indispensabile per coinvolgere il pubblico”.

Lo spettacolo è stato interpretato da Elisabetta Battestini, Irene Ciavalini, Daniele Di Masci, Stefano Giampietro, Pierluigi Lorusso, Jamal Mouawad, Lorenzo Valori, con la partecipazione speciale di Davide Clivio. Il Teatro Senza Fissa Dimora è una compagnia teatrale under 35, che si occupa di teatro sociale e civile. Ha all’attivo allestimenti e spettacoli sui temi dell’emigrazione e dell’immigrazione, dei diritti umani, della salvaguardia del territorio e della tutela dell’ambiente, del lavoro (disoccupazione, sicurezza sui luoghi di lavoro, mobbing). La compagnia è inoltre specializzata in produzioni teatrali riferite alla storia, in particolare a quella contemporanea. Ha affrontato tematiche quali: il Brigantaggio post-unitario, la Resistenza, la deportazione degli ebrei, l’emigrazione italiana del secondo dopoguerra. E’ composta da 25 attori ed è diretta da Federica Vicino, autrice e regista teatrale.

La magiche atmosfere della musica brasiliana hanno, invece, accarezzato il pubblico che ha assistito al primo degli eventi in programma per “Sere d’estate”, il concerto “O meu Brasil”. Sulla magnifica terrazza dell’edificio, sotto un cielo stellato, si sono esibiti la cantante Claudia Civitarese accompagnata al pianoforte dal maestro Tony Pancella e da quattro giovanissimi e talentuosi musicisti Miriana Faieta (voce), Christian Mascetta (chitarra), Pietro Pancella(basso) e Michele Santoleri (batteria). I brani di autori straordinari come Antonio Carlos Jobim e Vinicius de Moraes sono stati impreziositi dalla proiezione scenografica delle opere pittoriche di Goffredo Civitarese, l’artista pescarese, appassionato chitarrista e cultore della musica brasiliana, scomparso poco più di un anno fa, a cui la serata è stata dedicata dalle figlie Claudia e Adriana, che hanno fondato un associazione per portare avanti nome e l’arte del padre. Goffredo Civitarese, con la figlia Claudia, ha realizzato nel 2016 un cd contenente brani tratti dalla tradizione della bossa nova da lui stesso arrangiati e interpretati e dal titolo “O Meu Brasil”. Un progetto che è stato ripreso dal gruppo musicale e reso ancora più moderno grazie al contributo di Tony Pancella, pianista molto attivo sulla scena musicale jazzistica, particolarmente apprezzato dalla critica musicale internazionale. “E’ stata una serata molto suggestiva per le emozioni che ha trasmesso e che il pubblico ha condiviso applaudendo con entusiasmo – ha commentato Antonella Allegrino – Palazzo Tilli è stato luogo di incontro tra musica, arte, canto, e la terrazza uno spazio da cui cogliere anche la bellezza del panorama che offre Casoli”. “Ringrazio Antonella Allegrino – ha affermato Claudia Civitarese al termine del concerto- che ci ha dato la possibilità di portare la nostra musica in questa splendida dimora storica, che è stata restaurata con grande cura e attenzione e che arricchisce il nostro Abruzzo”. A conclusione della serata, è stato servito un aperitivo cenato nella cantina del Palazzo.

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