Vandalizzata nuovamente la panchina arcobaleno a Chieti Scalo

Chieti. “La panchina arcobaleno, realizzata con il patrocinio del Comune di Chieti, sita in Piazza Carafa è stata nuovamente vandalizzata. A meno di due mesi dalla inaugurazione denunciamo il secondo atto vandalico sul simbolo della lotta all’omolesbobitransfobia che abbiamo fortemente voluto nella nostra città. Questa volta la panchina è stata completamente vandalizzata con uno spray nero: il cartello riportante la presa di posizione della città di Chieti contro l’omolesbobitransfobia è stato coperto e una “X” nera copre la seduta di destra.

Il secondo atto vandalico avviene poco dopo un mese dalla sua inaugurazione, avvenuta lo scorso 4 giugno assieme al sindaco Diego Ferrara. Condanniamo fortemente quanto accaduto: oltre all’atto vandalico su di un bene pubblico, deturpare un simbolo della lotta all’omolesbobitransfobia vuol dire attaccare l’intera collettività LGBTI+ teatina; la presenza di un simbolo, una panchina, in un parco cittadino vuol dire affermare nello spazio pubblico la presenza di una comunità, e deturpare questo simbolo vuol dire volerla invisibilizzare. Tali eventi confermano il clima spesso ostile verso le persone LGBTI+ (lesbiche, gay, bisessuali, transgender e altre minoranze di orientamento sessuale e identità di genere) e sottolineano quanto siano necessarie azioni legislative volte a promuovere pari diritti e pari riconoscimento nella propria identità di genere e nel proprio orientamento, come l’attuale DDL Zan in discussione contro la violenza l’omolesbobitransfobia, la misoginia e l’abilismo e quanto siano importanti creare momenti di informazione e formazione nel campo delle discriminazioni e di cittadinanza attiva nei settori della scuola, lavoro e sport.

Il cartello riportava la scritta “Chieti contro l’omolesbobitransfobia” condannando le violenze basate su orientamento sessuale e identità di genere: continueremo a lottare e a lavorare per creare una Chieti e una provincia di Chieti davvero inclusiva dove le persone LGBTI+ possano essere libere di essere in ogni contesto della propria vita. Provvederemo a risanare la panchina allo stato originale: l’odio non ci ferma, l’omolesbobitransfobia va combattuta tutti e tutte insieme”. Si legge così in una nota di Arcigay Chieti – Sylvia Rivera.

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