Casalincontrada, critiche di Montanaro sull’emergenza idrica

sergio_montanaroCasalincontrada. “Siamo solo all’inizio dell’estate e già l’emergenza idrica crea forti disagi a tutti noi. Eppure dopo le copiose nevicate dell’inverno scorso chi se lo sarebbe aspettato tutto questo”.

Lo dice in una nota il capogruppo di Casale Futuro al Comune di Casalincontrada, Sergio Montanaro, sui disservizi dell’acqua che ha colpito anche il centro casalese.

“L’ACA – ha aggiunto Montanaro – ha diffuso lo scorso 20 giugno una comunicazione con la quale si avvisavano i cittadini di alcune comunità  della chiusura dei serbatoi in alcune ore notturne ed in alcuni giorni prestabiliti. Il 21 giugno è stato diffuso un altro documento che per alcune comunità, come Casalincontrada, estendeva la necessità di chiusura al territorio completo e sempre in ore notturne e giorni prestabiliti. In queste ore e già da subito, segnalano alcuni cittadini, pare non siano rispettati i tempi e gli orari di chiusura. Contrariamente a quanto segnalato dall’ACA molte utenze sono senza acqua non solo durante le ore notturne ma anche durante il giorno e quando c’è erogazione di acqua i problemi di pressione rendono difficile la possibilità di utilizzo e creano grosse problematiche alle caldaie. Fastidioso e snervante è il non rispetto dei giorni comunicati per la chiusura. Nel caso di Casalincontrada sarebbero dovuti essere il martedì ed il giovedì. Quindi come possono avvenire chiusure negli altri giorni? Ancor più fastidioso è quanto segnalatoci da molti utenti:il silenzio all’altro capo della cornetta telefonica quantunque si chiamino i numeri indicati dall’ACA stessa come numeri di riferimento per avere informazioni. Grave appare questa emergenza inspiegabile agli occhi di noi utenti ancor più dopo le note vicende giudiziarie e le intercettazioni diffuse dalla DIGOS che hanno svelato il modo di costruire la dirigenza degli enti che dovrebbero garantire la qualità del servizio. È proprio ora – ha concluso il capogruppo di Casale Futuro – che Enti come l’ACA stessa siano chiusi e i CDA messi alla porta con la necessità di accertare la condotta di coloro che si sono avvicendati ai vertici di queste aziende”.

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