Raffica di furti a Villamagna, il sindaco si appella al prefetto

villamagnaVillamagna. È allarme sicurezza nel comprensorio di Villamagna, dove da qualche settimana un’ondata di furti sta interessando le abitazioni del posto. A denunciare la situazione il sindaco Paolo Rosario Nicolò, che si dichiara preoccupato per quanto sta accadendo e che, pertanto, ha deciso di rivolgersi al prefetto di Chieti, Fulvio Rocco De Marinis.

“Ho sentito il dovere di richiamare l’attenzione su una vicenda” spiega il primo cittadino “che assume una particolare rilevanza in una piccola comunità come la nostra. La sicurezza è un bene prezioso e per questo spero che, a fronte di quanto sta accadendo, le istituzioni facciano fronte comune per contrastare la criminalità”.

Il riferimento è alla rapina a mano armata avvenuta sabato 11 febbraio, quando alcuni malviventi a volto coperto si sono introdotti in un bar della Val di Foro e hanno rubato circa 4mila euro.

“A questo episodio” lamenta Nicolò “sono seguite altre incursioni notturne in abitazioni private, da cui sono stati portati via denaro e oggetti preziosi. La situazione ha ovviamente destato allarme tra la popolazione. Per questo ho inviato una lettera a De Marinis, chiedendo che venga intensificata, soprattutto nelle ore notturne, la presenza delle forze dell’ordine sul territorio comunale e sull’intera vallata del Foro, che comprende gran parte del territorio dell’Unione dei Comuni delle Colline Teatine che presiedo”.

Il sindaco ammette l’impossibilità di riuscire, con la sola stazione dei carabinieri presente nel comprensorio, a monitorare l’intera zona, in quanto gli agenti hanno competenza anche su altri due Comuni limitrofi.

“Inoltre” aggiunge Nicolò “l’organico è comunque troppo esiguo per un’attività così estesa. Ma non è tutto. Mi rivolgo anche ai cittadini, affinchè avvertano immediatamente i carabinieri o la polizia locale nel caso si noti qualcosa di sospetto. Ogni segnalazione sarà tenuta in considerazione. Abbiamo bisogno di voi per quella che possiamo definire “sicurezza partecipata”. La carenza di risorse e di mezzi non deve essere un alibi per abbassare la guardia. Operiamo nel senso della razionalizzazione e dell’ottimizzazione delle forze”.

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