Zona gialla: bar aperti ma senza caffè al banco

Risveglio in zona gialla per quasi tutte le Regioni.

Questo 26 aprile è stato un lunedì più libero, con il primo caffè al bar, il primo pranzo al ristorante ma anche un cinema ed un museo.

Una circolare del Viminale, contenente diversi chiarimenti, ha però precisato che

  • Bar e ristoranti: potranno ospitare clienti a pranzo e a cena ma solo all’aperto e che per poter effettuare servizio al “banco” solo per quelle strutture che consentano la consumazione all’aperto. Chi non ha tavoli all’aperto, dunque, non può somministrare caffè al banco, e in Italia una attività su due non possiede dehors. Un ulteriore danno al settore che vede i baristi sul piede di guerra per una regola che di fatto non consente la ripresa del loro settore ma che permette solo ad alcuni di poter lavorare “sfugge il motivo per cui il ritorno in zona gialla non preveda il ritorno alle norme precedentemente previste per tale colorazione, con il consumo al bancone e sul posto nel rispetto delle norme di sicurezza sanitaria”. L’impossibilità di fruire del consumo al bancone viene visto dalla categoria come una regressione del nuovo decreto rispetto ai precedenti.
  • Coprifuoco: fino a che ora è possibile restare a cena? Le posizioni sono contrastanti: inizialmente si è detto che le 22 non è l’orario per terminare la cena ma quello in cui dover rientrare a casa, successivamente a chiarire le cose è intervenuta la ministra Gelmini “chi va a cena fuori può stare tranquillamente seduto al tavolo fino alle 22 e poi, una volta uscito dal locale, far ritorno a casa senza ricevere sanzioni”.  Di diverso parere è il sottosegretario Carlo Sibilia “la Legge e la circolare del Viminale sono chiare, chi cena fuori deve rincasare entro le 22. Evitiamo interpretazioni personali”. Il dibattito resta ma le sanzioni anche e sono salate: da 400 a 1000 euro salvo pagamento entro 5 giorni.
  • Centri commerciali: in zona gialla non ci sarà la riapertura nei weekend, come inizialmente previsto nella bozza del decreto ma poi non confermato nel testo pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Una riapertura “cancellata senza alcuna spiegazione, occorre superare questa situazione mettendo in campo le misure necessarie e senza rassegnarsi a tenere chiuso” così Albero Frausin presidente di Federdistribuzione.
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