Variante Sudaficana: primo caso in Italia. Cento giorni per aggiornare i vaccini

La variante Sudafricana del coronavirus è in Italia.

Il primo caso è stato sequenziato in Campania: l’uomo, appena rientrato da un viaggio in Mozambico ed atterrato a Milano, è risultato positivo al test con sintomi lievi.

Si chiama B 1.1.529, poi ribattezzata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità “Omicon” ed arriva dal Sudafrica.

Dopo l’allarme lanciato dall’Oms il mondo torna a chiudersi e ad avere paura: nonostante il blocco dei voli da parte dell’Unione Europea, di Israele, Italia, Germania e Regno Unito il primo caso è già stato individuato in Belgio. Si tratta di una donna, non vaccinata, che ha sviluppato i sintomi dopo 11 giorni da un viaggio in Egitto (fatto passando per la Turchia).

Attenzione alta anche in Germania dove in queste ore sembrerebbe essere stato isolato un primo caso (in attesa di conferma) e apprensione per un focolaio in Olanda (61 passeggeri positivi ad Amsterdam su 600 di ritorno dal Sudafrica, gli esami sono ancora in corso).

Gli Stati, dopo l’inizio della quarta ondata, si trovano alle prese anche con una nuova minacciosa variante che ha subito 10 mutazioni rispetto alla Delta e si mostra molto più contagiosa delle precedenti mutazioni del virus.

La Omicron presenta tutte le mutazioni che già si conoscono del Covid-19: in particolare ha 32 mutazioni della proteina spike (quella che i vaccini innescano per attivare il sistema immunitario). La variante, per ora, è sotto monitoraggio e i dati a disposizione sono scarsi, si dovranno attendere le prossime due settimane per avere un quadro più definito dei rischi.

Da dove arriva: I primi casi sono stati sequenziati nei laboratori di Botswana e poi ad Hong Kong (dove è arrivata trasportata da un viaggiatore.

Quanto è diffusa: i numeri sono ancora risicati per dare un quadro esaustivo, ma in molti Paesi restano le frontiere aperte e dunque un rischio maggiore di diffusione.

Quali sintomi da: al momento sono stati riscontrati gli stessi sintomi delle precedenti varianti, anche con la Omicron si può essere asintomatici.

I vaccini sono efficaci? Come riporta il Corriere della Sera da inizio pandemia sono stati riconosciuti 1500 ceppi del virus Sars-CoV-2 di cui quattro quelli più preoccupanti. Gli esperti hanno dichiarato “sulla base della nostra comprensione delle mutazioni è probabile una fuga immunitaria parziale ma è possibile che i vaccini offrano ancora alti livelli di protezione contro il ricovero e la morte”. Alcuni scienziati si sono mostrati preoccupati per il profilo della variante che mostrerebbe “tratti sfavorevoli”.

Il timore, dunque, è quello che possa eludere i vaccini. Pfizer e BioNTech hanno dichiarato “servono due settimane per capire quanto la Omicron sia pericolosa, occorreranno 100 giorni per adattare il vaccino se necessario”.

E in questi 100 giorni cosa potrebbe accadere? Nelle ultime settimane il numero dei casi continua a salire (ieri hanno superato i 13 mila positivi) anche nel nostro Paese che nel frattempo ha avviato la somministrazione dei richiami da terza dose, e si appresta alla vaccinazione anche in età pediatrica.

L’Italia resta quasi tutta bianca ma iniziano le prime criticità: il Friuli Venezia Giulia supera il limite di tutti i parametri ed è la prima Regione a tornare in zona gialla. A rischio Alto Adige (che non ha superato i parametri delle terapie intensive) ma anche Marche, Valle d’Aosta, Liguria e Veneto.

Il ministro della Salute Roberto Speranza ha dichiarato “sarebbe da irresponsabili non essere preoccupati, siamo in una fase non semplice di gestione della pandemia, i numeri sono quelli di una ondata in corso anche da noi. Rispetto alla nuova variante portiamo la massima attenzione, ma non abbiamo elementi di certezza tali da poter arrivare ad un esito di analisi”.

 

 

Impostazioni privacy