Superbonus e pensioni: le novità della manovra di fine anno

A pochi giorni dalla fine dell’anno il governo è impegnato ad approvare la Legge di Bilancio 2023.

Tra i temi più spinosi il Superbonus, le pensioni, l’Iva e il bonus per il sud:

  • SUPERBONUS: si sta valutando la riapertura dei termini (scaduti il 25 novembre) per la presentazione delle CILAS e beneficiare dello sconto del 110%. La misura è stata chiesta a voce unanime dai partiti, che hanno presentato emendamenti al decreto Aiuti quater.
  • PENSIONI: resta il tema più dibattuto quello attorno alla misura “Opzione donna”, che potrebbe essere prorogata così com’è per alcuni mesi (6/8 mesi). Nel dettaglio, ad oggi, Opzione donna consente l’uscita dal lavoro a 58 anni per le dipendenti e a 59 per le autonome, indipendentemente dai figli e con 35 anni di versamenti. Nella manovra, che verrà inserita nella riforma complessiva delle pensioni del 2023, si prevede invece una situazione molto più restrittiva dell’attuale: l’età fissata per accedere ad Opzione donna passa a 60 anni, soglia che può scendere di un anno per ogni figlio fino a un massimo di due (e dunque andrebbe a penalizzare le donne senza figli).La manovra, inoltre, limita la possibilità di andare in pensione anticipatamente a sole tre categorie di donne: caregiver, invalide almeno al 75% e licenziate o dipendenti di aziende in crisi. Resta da sciogliere il nodo sulle coperture a tale misura. Per le altre ipotesi viene confermata Quota 41: 62 anni di età e 41 di contributi.
  • BONUS SUD: dovrebbe essere confermata la proroga del Bonus Sud, ovvero il credito d’imposta per le imprese che scelgono di investire nel Mezzogiorno
  • IVA: ridotta al 5% su assorbenti e prodotti per l’infanzia, tuttavia il viceministro Leo chiarisce “dovremo andare a rivedere l’Iva perché vi sono tante anomalie non in linea con le direttive comunitarie.

La legge di Bilancio dovrà essere approvata da entrambe le Camere del Parlamento entro il 31 dicembre, e i soldi per mantenere le promesse elettorali (come ha chiarito la Meloni) sono pochi.

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