Quirinale: terza fumata nera. Riunioni no stop: sul tavolo ipotesi Casini

Nulla di fatto anche nel terzo giorno di voto per l’elezione del Presidente della Repubblica.

Nessuno dei candidati ha superato i 2/3 dei voti necessari, da domani (27 gennaio) il quorum per eleggere il prossimo capo dello Stato scende alla maggioranza assoluta (metà più 1 degli aventi diritto).

Il terzo scrutino ha visto 412 schede bianche, 125 preferenze per Sergio Mattarella (nome più votato) seguito da Guido Crosetto con 114 voti (nome proposto da Giorgia Meloni, che ha ottenuto 52 voti in più del numero dei grandi elettori di Fratelli d’Italia). Scende il numero dei voti dispersi.

Cambiano gli scenari in vista della quarta votazione di domani, giovedì 27 gennaio:

  • LE IPOTESI CASINI, CASELLATI, CASSESE
  1. Sembrerebbe partita l’operazione Casini, voluta da Matteo Renzi. Casini potrebbe trovare il voto favorevole del centrodestra se, come da fonti di Montecitorio, Salvini fosse favorevole. Nella Lega resta la spaccatura con Giorgetti, che preme per Draghi al Quirinale. Atteso in tarda serata un vertice con gli alleati. In queste ore sembra indebolirsi il nome di Maria Elisabetta Alberti Casellati. Dalla Lega arriva anche la smentita all’incontro tra Salvini e Cassese (ex ministro del governo Ciampi e giudice emerito della Corte Costituzionale).
  2. Il Movimento 5 stelle: minaccia di passare all’opposizione se il nome su cui decidessero di convergere le coalizioni di centrodestra e centrosinistra fosse Casini, e ribadisce l’appoggio a Draghi a palazzo Chigi
  3. Anche Letta, leader del Pd, ha incontrato Matteo Renzi per “un nome condiviso che non spacchi la maggioranza (nel ruolo di king maker Letta è favorevole al nome di Draghi per il colle, ma non trova l’appoggio dell’intero partito.

Gli incontri e le mosse delle prossime ore saranno decisivi per la votazione di domani, e due sono le possibilità che si intravedono: che si arrivi a convergere sul nome di Pier Ferdinando Casini o che, in caso di una nuova fumata nera, torni in campo il nome di Mario Draghi.

I nodi restano sempre gli stessi, il nome per il prossimo presidente della Repubblica e la tenuta della maggioranza: se Draghi non dovesse salire al Colle è certa la tenuta del governo?                                                                                                          Valentina Fratò

 

 

 

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