Ci sono tante pietanze abruzzesi che si possono realizzare a casa facilmente. Una di queste è un secondo piatto perfetto da fare come alternativa ai fegatini.
La cucina abruzzese ha un parterre di piatti invidiabile, in cui c’è l’imbarazzo della scelta. Oltre ai classici arrosticini, amati ormai in tutto il mondo, la regione presenta una quantità di prodotti che lasciano a bocca aperta per la bontà. Una delle opzioni più popolari che si possono realizzare a casa facilmente sono le buonissime Tuncenelle, conosciute anche con il nome di turcinelli, turcinieddi, gnummareddi, turcinieddhri, nghiemeridde, marretti oppure ‘mboti.
Il nome cambia in base al posto, ad esempio nel teatino sono noti come marretti, mentre nel resto dell’Abruzzo si usa il nome di Tuncenelle. È però una pietanza contadina che si può trovare non solo nella cucina abruzzese, ma anche in quella lucana, molisana, pugliese, irpina, ciociara e calabrese. Parliamo di gustosissimi involtini che hanno una forma cilindirca a base di interiora di agnello o, in alternativa, di capretto in budello, conditi con delle foglie di prezzemolo.
Gli amanti delle interiora devono assaggiare almeno una volta nella vita le tuncenelle abruzzesi, parola che deriva da “torcere” e vuol dire “piccolo attorcigliamento” In genere vengono realizzati con le animelle, ma si possono utilizzare anche dei pezzi di fegato, rognone o polmone, che poi vengono attorcigliati nel budello di agnello e poi arrostiti sulla brace. Ma andiamo a vedere nel dettaglio come si fanno.
N.B. Agli ingredienti si possono aggiungere anche la trippa o animelle. Il consiglio è gustarli appena cotti e ben caldi. Nel caso in cui dovessero avanzare, si possono conservare in frigo per 2 giorni in un contenitore ermetico e riscaldarli prima di consumarli.