Non puoi pagare la cartella esattoriale appena notificata? Niente panico, c’è un modo per evitare il pignoramento

Il mancato pagamento di una tassa potrebbe dipendere dall’impossibilità di farlo, in questi casi l’arrivo di una cartella esattoriale è un problema ancor più grande poiché certifica il rischio di subire un pignoramento: quali sono le armi in possesso dei contribuenti per evitare un simile scenario.

Passano gli anni, si avvicendano i governi, ma il problema dell’evasione fiscale è purtroppo sempre presente. Chiaramente gli ammanchi principali derivano da chi trova escamotage di ogni genere per evitare di pagare le tasse dovute, tuttavia è palese anche a chi governa che non tutti coloro che eludono il pagamento delle tasse lo fanno per volontà di frodare lo stato, bensì per necessità dovute dalle contingenze.

Sede Agenzia delle Entrate
Non puoi pagare la cartella esattoriale appena notificata? Niente panico, c’è un modo per evitare di subire un pignoramento -abruzzo.cityrumors.it

Le fasce più deboli della popolazione sono aiutate attraverso sgravi fiscali e misure che offrono un sostegno economico per far fronte alle spese, tuttavia c’è una enorme fascia di popolazione, quella medio-borghese, che si trova ad avere guadagni troppo alti per avere il diritto a simili aiuti ma non così alti da poter gestire tutti i pagamenti necessari alla gestione di immobili, auto e al sostentamento.

Per gli appartenenti a questa classe sociale, spesso si pone la necessità di ritardare un pagamento ad un momento in cui ci sono meno spese e non di rado questo momento si allontana così tanto nel tempo da far sì che a casa giunga la tanto temuta cartella esattoriale. Si tratta di una notifica con la quale l’Agenzia delle Entrate ricorda il mancato pagamento e con la quale di fatto sanziona il contribuente gravando la somma dovuta di interessi e mora.

Cosa succede quando si riceve una cartella esattoriale

Ogni debito contratto con un ente governativo, locale o nazionale, è soggetto a prescrizione se passano 5 anni dal momento in cui doveva essere pagato e non sono giunte al debitore comunicazioni che informano della necessità di saldare il debito contratto. La cartella esattoriale dunque assume un doppio ruolo, quello di evitare la prescrizione del debito e quella di avviare la procedura di riscossione coattiva del debito.

Uomo sconvolto guarda un documento
Cosa succede quando si riceve una cartella esattoriale – abruzzo.cityrumors.it

Nel momento in cui la cartella esattoriale viene notificata (dunque il ricevente è al corrente che la procedura di riscossione coattiva è partita), il debitore deve pagare entro i termini stabiliti per evitare che avvenga il pignoramento del conto corrente (o nei casi di debiti molto elevati persino quello dell’immobile).

Solitamente le tempistiche di pagamento di una cartella esattoriale corrispondono a 60 giorni di tempo dall’avvenuta notifica. Qualora il debitore non paghi entro il termine indicato e non impugni il pagamento, si avvia una seconda fase che corrisponde all’invio da parte del Fisco di un’ingiunzione di pagamento, gravata di ulteriori sanzioni e interessi.

Anche in questo caso generalmente si ha tempo fino a 60 giorni per effettuare il pagamento, al termine dei quali – qualora non venga effettuato – si avvia la procedura di pignoramento del conto corrente, che consiste nella sottrazione mensile di una parte dello stipendio fino al saldo del debito.

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Come evitare il pignoramento quando si riceve una cartella esattoriale

Non è difficile comprendere come il pignoramento di un conto corrente possa rappresentare un problema enorme per una persona che già con l’intero introito mensile ha difficoltà a pagare tutte le spese. Si tratta infatti di una misura estrema, dell’ultima arma utilizzata dal Fisco per recuperare il credito nei confronti del contribuente che non ha pagato.

Coppia seduta a terra in mezzo agli scatoloni
Come evitare il pignoramento quando si riceve una cartella esattoriale – abruzzo.cityrumors.it

Il metodo più rapido per evitare il pignoramento è chiaramente il saldo del debito entro i 60 giorni dalla ricezione della cartella esattoriale, tuttavia il debito contratto potrebbe essere fuori portata ed impossibile per il debitore saldarlo. In questo caso ci sono due possibilità per evitare che la situazione peggiori, ovvero la richiesta di rateizzazione del debito all’Agenzia delle Entrate (negli anni scorsi è stata offerta tramite rottamazione una rateizzazione sgravata da interessi e sanzioni) o l’impugnazione della cartella di pagamento.

Nel primo caso si tratta di una procedura prevista dalla legge che consiste in un accordo al fine di mettersi in regola, nel secondo caso si tratta di una richiesta che si può avanzare solo se si ritiene che l’addebito non sia dovuto poiché la tassa a cui fa riferimento la cartella è stata pagata. La sospensione del pagamento può essere chiesta direttamente all’Agenzia delle Entrate che si occuperà di verificare quanto sostenuto dal contribuente e di annullare – nel caso trovasse riscontro – la cartella di pagamento.

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Qualora la verifica non andasse a buon fine e si avessero delle prove concrete – la ricevuta di pagamento – a sostegno della propria posizione, si può ricorrere all’impugnazione giudiziale. In questo caso sarà però necessario rivolgersi ad un avvocato e attendere l’iter giuridico per l’annullamento del debito. Tuttavia nel frattempo verrà bloccata la procedura e non si arriverà all’ingiunzione di pagamento e al pignoramento finché non ci sarà la pronuncia del giudice di competenza.

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