Legge 104 anche per i disturbi alimentari: ecco tutte le novità e le percentuali in base alla gravità del disturbo

Anche le persone che soffrono di disturbi del comportamento alimentare (Dca) possono accedere alle agevolazioni previste dalla Legge 104: le linee guida Inps.

La Legge 104, emanata nel 1992 con l’obiettivo di tutelare le persone con disabilità, si estende anche a chi soffre di disturbi del comportamento alimentare (Dca), come anoressia, bulimia e ortoressia. Queste patologie, che negli ultimi anni hanno fatto registrare un significativo aumento, possono compromettere la salute fisica incidendo sulla qualità della vita, le relazioni sociali e lavorative.

Ragazza guarda bilancia
Legge 104 anche per i disturbi alimentari: ecco tutte le novità e le percentuali in base alla gravità del disturbo (Abruzzo.cityrumors.it)

L’Inps ha stabilito delle specifiche linee guida per il riconoscimento dell’invalidità civile delle persone che soffrono di Dca. Se riconosciuta, dunque, questi soggetti possono accedere alla Legge 104 e usufruire delle varie agevolazioni previste, come ad esempio i permessi retribuiti ed i benefici fiscali su spese mediche. Vediamo tutto quello che c’è da sapere sul punto.

Legge 104, le linee guida Inps per chi soffre di disturbi del comportamento alimentare

Come stabilito dalle linee guida dell’Inps, anche i disturbi del comportamento alimentare, come anoressia, bulimia e ortoressia, possono portare al riconoscimento dell’invalidità civile consentendo a chi ne soffre di accedere alla Legge 104. Tali patologie legate alla sfera alimentare, difatti, possono incidere anche sulle relazioni sociali, la vita lavorativa e lo svolgimento delle attività quotidiane.

Inps sede
Legge 104, le linee guida Inps per chi soffre di disturbi del comportamento alimentare (Foto da Ansa) – Abruzzo.cityrumors.it

In particolare, sono stabilite delle percentuali differenti di invalidità in base alla gravità della patologia riscontrata:

  • anoressia con compromissione lieve: 35%;
  • anoressia con deficit moderato: 45%;
  • anoressia con gravi ripercussioni psico-fisiche: dal 75% al 100%;
  • bulimia nervosa non complicata: 20%.

Per quanto riguarda i soggetti non in età lavorativa, come ad esempio minori e over 65, secondo le linee guida dell’Istituto di previdenza sociale, vengono tenuti in conto il grado di autonomia personale e la capacità di svolgere le normali funzioni della vita quotidiana.

Il riconoscimento dell’invalidità comporta, come abbiamo anticipato, l’accesso alle agevolazioni previste dalla Legge 104 (permessi retribuiti, prolungamento del congedo parentale, benefici fiscali e agevolazioni lavorative) in modo da tutelare le persone che soffrono di disturbi alimentari ed i familiari che si occupano della loro assistenza, i cosiddetti caregiver.

Chi soffre di queste patologie può richiedere l’accesso alla Legge 104 inviando all’Inps una richiesta di accertamento dell’invalidità, attraverso il portale online o il Contact center. In alternativa, è possibile richiedere assistenza ad un Caf o un patronato per l’invio della documentazione. Il richiedente sarà poi convocato, entro 30 giorni, da una commissione medica per l’accertamento dello stato di disabilità. Il verbale della commissione sarà poi inviato all’Inps e, in caso di esito positivo, si avrà diritto alle agevolazioni previste dalla Legge 104.

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