Non ci sono belle notizie per alcune famiglie italiane che si sono ritrovate a ricevere il messaggio dell’Inps che rivuole indietro i soldi del bonus: ecco le novità.
In questi anni, l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale ha erogato una serie di misure per aiutare e sostenere le famiglie in difficoltà, dando loro un ausilio concreto in questo periodo di disagio economico dovuto a una serie di motivi: dall’inflazione alle guerre che stanno coinvolgendo indirettamente anche l’Italia.

I contributi e le agevolazioni economiche per le famiglie sono davvero numerose, ma in questi giorni alcuni famiglie stanno ricevendo una pessima notizia, visto che l’Inps sta mandando un messaggio a tantissimi beneficiari perché vuole indietro i soldi già erogati del bonus. Una richiesta che pesa come un macigno per la maggior parte delle persone, soprattutto a coloro alle quali è stato chiesto di sborsare una cifra che va oltre i 10.000 euro. Andiamo a vedere di quale bonus si tratta e cosa sta accadendo.
Inps richiede i soldi del bonus: ecco cosa sta succedendo
Negli ultimissimi giorni è caduta una vera tegola sulle teste di centinaia di famiglie che si sono ritrovate a leggere il messaggio dell’INPS in cui gli viene chiesto di restituire il bonus nido ricevuto mesi fa. Stiamo parlando di un incentivo previsto dalla legge n. 232/2016 (articolo 1, comma 355), che è stato erogato alle famiglie italiane per aiutare la frequenza di asili nido, sia pubblici che privati o per l’assistenza domiciliare in caso in cui i bambini sotto i 3 anni avessero delle patologie croniche.

Il beneficio in questione è stato concepito come un sostegno alla natalità e al lavoro femminile. Gli importi non sono uguali per tutti, ma variano da 1.500 euro a 3.600 euro l’anno, una cifra che dipende dall’Isee di ogni famiglia e alla data di nascita del bambino in questione. Se manca l’idee, il contributo viene erogato ugualmente ma nella misura minima.Ora però le cose si fanno più complicate per alcune famiglie che hanno ottenuto l’incentivo in questi anni in cui è stato erogato.
Questo perché il bonus asilo nido deve essere restituito, si può sintetizzare in questo modo l’istanza che l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale ha invitato a decine di famiglia. Una richiesta che rischia di causare una vera e propria ondata di disagio generale, soprattutto perché alcune famiglie si sono viste chiedere indietro delle cifre enormi che addirittura superano i 10.000 euro e che, stando a quanto comunicato, devono essere saldate entro un mese, ovvero 30 giorni dalla notifica.
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Bonus asilo nido da restituire all’Inps: chi lo deve riconsegnare
La prima cosa da specificare è che non tutte le famiglie dovranno consegnare il bonus, questo perché il messaggio è arrivato alle famiglie di Altavilla Silentina, una città in provincia di Salerno. Le motivazioni dati dall’Inps parlano di una “indebita percezione”, ma le famiglie che hanno ottenuto l’incentivo e ora il messaggio sottolineando di aver seguito tutto l’iter amministrativo correttamente.

Tuttavia, l’Inps sostiene che le richieste siano state fatte in maniera irregolare nella documentazione allegata o nella scelta degli asili frequentati dai neonati, facendo riferimento a strutture che non sarebbero convenzionate o non riconosciute sul piano territoriale. Ora, dunque, per decine di contribuenti salernitani il bonus asilo nido si è trasformato in un boomerang economico inaspettato.
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A quanto pare, le famiglie si stanno organizzando ai fini legali e si stanno muovendo per una class action contro l’Inps con l’obiettivo di far valere il principio della buona fede. Per il momento, però, si tratta solo di una fase embrionale e l’inps non ha ancora preso una posizione ufficiale. Sicuramente, è un tema per il quale bisognerà fare chiarezza.