Le malattie cardiovascolari possono colpire anche le donne, non solo gli uomini, e ci sono sintomi per poterle riconoscere
Non si può parlare solo di una diceria, ma di una vera e propria convinzione generale, anche tra i sanitari che le donne siano maggiormente protette nei confronti delle patologie cardiovascolari. E un fondo di verità in questo discorso c’è, ma non a sufficienza per ricorrere a conclusioni tanto affrettate e forti. Bisogna sicuramente far notare gli estrogeni, e quindi gli ormoni femminili, hanno un effetto protettivo sull’apparato cardiovascolare. Questo garantisce un ritardo che dovrebbe aggirarsi intorno ai dieci anni nei tempi di emersione delle prime manifestazioni patologiche rispetto a quanto si verifica nell’uomo. Ma non basta.
I dati epidemiologici, infatti, sono inconfutabili e dimostrano che anche per il sesso femminile la prima causa di mortalità è dovuta proprio da malattie cardiovascolari. Le statistiche, come riporta sul proprio portale di riferimento Il Fatto Quotidiano, dimostrano che 1 donna su 5 muore a causa di malattie cardiovascolari e che perfino 1 donna su 16, che sia di età superiore ai 20 anni, è affetta da una malattia coronarica. Le differenze tra uomo e donna, però, non sono solo di carattere scientifico, ma anche di tipo ambientale, sociale e culturale e che mettono in evidenza delle distinzioni di genere, quindi anche nello stile di vita condotto.
I sintomi
I fattori di rischio cardiovascolare nella donna comprendono ipertensione, dislipidemia, diabete, obesità, sedentarietà, fumo, alimentazione inappropriata, oppure menopausa prematura, diabete e ipertensione durante la gravidanza, parto pretermine , sindrome dell’ovaio policistico, patologie sistemiche autoimmuni, con questi ultimi legati esclusivamente al sesso femminili. Spesso vengono sottovalutati, oppure associati a dei fattori psicosociali, ad abusi o violenze. Conoscere tutti questi fattori, ma soprattutto la consapevolezza dei loro rischi, permette di comprendere il profilo di rischio e iniziare un percorso di prevenzione. A trarre in inganno, spesso, è la differenza tra i sintomi degli uomini e quelli delle donne, che traviano e convincono che altri sintomatologie non possano essere legate a problemi cardiovascolari.
Ragione per cui conoscere l’argomento, la sua manifestazione e sapersi muovere può essere fondamentale. Se si riesce a prevenire i dati sull’incidenza di queste malattie possono davvero calare notevolmente. Per le donne, anche in premenopausa può essere importante integrare screening cardiovascolari a quelli ginecologi e oncologici. Conoscere bene ciò che si sta affrontando è il primo passo per combatterlo, così come la diffusione della verità intorno a queste malattie che, come abbiamo capito, non sono esclusivamente maschili, ma che, anzi, possono colpire anche le donne, chiamate a riservare la stessa attenzione.