Con l’ultima parte del tour di Music of the Spheres che è appena cominciata i Coldplay stanno per iniziare una nuova fase del loro ciclo, forse l’ultimo, si parla di un nuovo disco e di un ultimo tour, potrebbero sciogliersi entro il 2028, ma c’è stato un momento in cui in Italia erano sconosciuti, e molto sottovalutati
I Coldplay non torneranno in Italia a breve, sicuramente non quest’anno, la band ha appena cominciato il suo sesto segmento di un tour trionfale che è ripartito dall’Asia e in Europa suonerà solo in Inghilterra, a Hull (due show) e a Londra, dieci spettacoli allo Wembley Stadium che saranno gli ultimi show di Music of The Spheres. Tutti completamente esauriti. In Inghilterra gli scalpers (i bagarini) per un biglietto di prato allo stadio nazionale chiedono non meno di mille sterline…
Lo show dei Coldplay va sicuramente considerato uno dei live più straordinari di sempre, per successo di pubblico, introiti e suggestione suscitata dai social. Pur sempre uno-due passi dietro a Taylow Swift il cui Era’s Tour polverizzerà qualsiasi record…
A Roma, si è polemizzato molto sui servizi contestuali allo show, tra servizi non adeguati, trasporti in tilt e molto altro. A San Siro nel 2023, sono stati moltissimi gli spettatori che hanno pagato quasi 100 euro per biglietti dietro una balconata il cui vetro, sporchissimo, impediva qualsiasi visuale.
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Molto disagiati anche gli acquirenti dei posti con cosiddetta visibilità limitata. Estremamente laterali, coperti dalle strutture del palco e in grado di vedere solo parte dello stage, accontentandosi di un paio di visite di Chris Martin e degli schermi. Tante polemiche per le tribune battute a tappeto dai venditori di bibite a prezzi folli: che costringevano gente che aveva pagato 150 euro di biglietto ad alzarsi continuamente…
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Ma questo spettacolo ha superato abbondantemente sia il tour di Mylo Xyloto che quello del 2017, l’ultimo della band a passare dal nostro paese con altre due date a San Siro.
Vale tuttavia la pena ricordare che i Coldplay, accusati di gigantismo e forse di qualche autocelebrazione di troppo, sono passati dall’Italia anche all’inizio della loro carriera con esibizioni passate sotto silenzio, ignorate e in qualche modo addirittura mal tollerate dal pubblico.
Siamo nel 2000, i Coldplay hanno appena pubblicato Parachutes che in Inghilterra si fa ascoltare ma che fatica enormemente a entrare nelle programmazioni radiofoniche delle nostre reti. Di loro si sa relativamente poco. Chi scrive li aveva visti una prima volta al Festival di Reading, agosto 1999, terza giornata (quella de Red Hot Chili Peppers). I Coldplay suonarono tre sole canzoni (Shiver, High Speed e Spies) e chiusero l’esibizione in meno di venti minuti all’apertura del cartellone dell’evening session.
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Di fronte al palco, enorme, una platea impressionante ancora in gran parte deserta. Circa 15mila persone presenti rispetto al pubblico previsti per i Red Hot Chili Peppers, 87mila persone: sold out.
Il loro nome in cartellone è talmente piccolo che quasi non lo si vede: dopo di loro sul palco ci sono la bellezza di undici band… Suonano alle 14.00
Qualche tempo dopo passano dall’Italia. E quando arrivano da noi Parachutes è già uscito ma le radio passano solo Yellow, e con estrema moderazione. A chiamarli al Castello Scaligero di Villafranca sono gli organizzatori del Rock-a-Forte in una serata in cui i Coldplay c’entrano come la trippa a merenda. Dopo di loro ci sono Sleater Kinney, Beth Orton e Marlene Kuntz.
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Il giorno prima i Subsonica avevano polverizzato il pubblico con un concerto strepitoso sull’onda del grandissimo successo di Microchip Emozionale. I Coldplay si presentano in punta di piedi alle 16.50 di fronte a non più di 300 persone. Fa un caldo bestiale e la gente se ne sta lontano dal palco, all’ombra e con la birra in mano.
Chris Martin non è certo il guru di oggi: ma a fine concerto dice… “grazie di avere ascoltato le nostre canzoni, presto torneremo e vedrete che questo posto sarà più pieno di così”. È il loro primo show italiano, 35’ e otto canzoni in tutto. Apertura con Spies e chiusura con Yellow, Shiver e Everyting’s Not Lost. Il tour della band è organizzato quasi di minuto in minuto.
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Arriva un invito per suonare in piazza a Misterbianco, in provincia di Catania, due giorni dopo. Il tempo di partire e la band si presenta davanti a una piazza stracolma che di loro non conosce assolutamente nulla. Un pubblico completamente diverso dal loro: tutti vogliono sentire i Verdena. Parachutes è appena arrivato nella Top 10 britannica e loro devono tornare subito a Londra. Stessa scaletta di Villafranca con la gente che li insulta per calmarsi solo nel finale quando passano Shiver e Yellow che avevano avuto qualche passaggio radiofonico in più.
Quell’anno altre due date. La più attesa, all’Arena Parco Nord di Bologna salta perché Johnny Buckland si è preso la polmonite. In compenso la band suonerà un bizzarro showcase in un’affollatissima FNAC, in via Torino a Milano con tanto di coda di persone rimaste fuori dal centro commerciale. Yellow adesso è in programma anche su MTV, che li invita per un’esibizione live negli studi in Galleria al Duomo. È la svolta.
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Lo show in programma ai Magazzini Generali deve essere spostato all’Alcatraz in quella che diventa la loro prima vera data italiana da protagonisti. Al soundcheck la band si dilunga in una prova di quasi 40’ minuti nel corso della quale provano con grande insistenza una canzone nuova, mai sentita prima – Amsterdam – oltre a un’altra che ufficialmente non avrebbe ancora un titolo. È In My Place, la band la proporrà dopo una scaletta essenziale di undici pezzi nei due bis che concludono lo show davanti a circa 600 persone.
Nel 2001 una sola data, al Velvet di Rimini: poca gente. Nel 2002 una data estiva a Roma e una spettacolare al Forum di Assago, il primo vero bagno di folla dopo la pubblicazione di A Rush of Blood to the Head.
Tra Milano e Napoli i Coldplay nel 2023 hanno venduto poco meno di 350mila di biglietti: Napoli 86mila, Milano 250mila in quattro giorni. Poco meno di 300mila biglietti nelle quattro date di Roma dello scorso anno. PE potevano vederne anche dieci volte tanti indipendentemente dal prezzo. Disgraziatamente però non li vedremo presto. Forse solo nel 2027.